P. Zulehner, A. Hennersperger
Un'indagine sul prete è sempre anche un'indagine sulla Chiesa. L'indagine in questione – che viene presentata qui per la prima volta in Italia – è la «Priesterstudie 2000». L'area considerata è quella mitteleuropea: Germania, Austria, Svizzera, Croazia. Il rischio maggiore che la Chiesa corre di fronte alle sfide della cultura contemporanea, e in ragione della mancanza crescente di preti, è quello di una semplice riorganizzazione degli spazi pastorali affinché torni ancora il conto del rapporto fra ambito pastorale e preti disponibili. In tal modo si amministra un declino, non si dà forma a un tempo di passaggio.
Qual è il modello di autocomprensione del prete? Da un lato esso si definisce attraverso diverse opzioni di fondo a livello di teologia del ministero e per riferimento a un determinato tempo della tradizione cattolica; dall'altro lo studio mostra con chiarezza come la visione dell'esercizio del ministero sia strettamente collegata alla vicenda del confronto biografico con la modernità e le sfide che essa pone all'annuncio ecclesiale.
Quattro i modelli descritti: il chierico atemporale, l'uomo di Dio aperto al tempo, l'uomo di chiesa prossimo al tempo, la guida della comunità adeguata al tempo. Di ognuna si sottolineano punti di forza personali e istituzionali, così come le possibili debolezze. Il ruolo del presente si gioca sempre più nel discrimine tra neo-clericalismo e capacità di collaborazione alla definizione di una pastorale condivisa con i laici. Il futuro si apre verso una figura di ministero esercitata sulla soglia, laddove vita quotidiana del mondo e pratica della fede della comunità cristiana s'intrecciano senza smarrirsi.
Studio del mese, 15/07/2001, pag. 483