Dirò qualche parola (…) al fine di far sì che Luciano Gherardi sia ricordato (…) come penso possa aver desiderato essere ricordato: non come una figura di eccezione ma come un uomo comune, e dunque un presbitero comune (…) Uomo del concilio Vaticano II e (…) uomo del Concilio rispetto a un altro concilio: al tridentino, di cui visse gli esiti estremi e ancora per un poco vitali negli anni della sua formazione (…)
L'A Diogneto (d’ora in poi AD) è quel singolarissimo testo in ottimo greco e di grande perizia retorica apparso casualmente nel XV secolo, senza essere stato mai citato in precedenza, in cui la novità cristiana si pone con nettezza come libera dalla storia nella sua pretesa di unica rivelazione di Dio. Unica ma non ultima, perché appunto senza percezione di storia di salvezza, segnando così quel distacco dal Nuovo Testamento che avrà una sua paradossale fortuna.
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