Solo chi non conosceva don Franco Peradotto può essersi stupito del fatto che in un momento solenne come quello di un funerale, un signore si sia avvicinato alla bara e vi abbia deposto una sciarpa granata, espressione di una parte della tifoseria torinese. Don Franco era tante cose per tutti, ma non aveva dimenticato una delle dimensioni più semplici e popolari, quella del tifo calcistico. Era nato a Cuorgnè, nel Canavese, il 15 gennaio 1928. Ordinato prete dal card. Fossati nel 1951, esercitò il suo ministero in una delle zone operaie più difficili, ma certo anche più stimolanti. Presto però si sarebbe manifestata la sua vera vocazione, quella di giornalista e comunicatore.
"Io credo che il grande merito suo sia stato soprattutto quello di avere capito prima degli altri quali sarebbero state le ricerche future, preparandosi con la raccolta di documenti; di avere riproposto all’attenzione degli storici tante figure dimenticate, ma non per questo meno importanti, di avere anzi provato che senza di loro è difficile capire un periodo tanto travagliato della storia religiosa del Novecento"