La recezione dei libri di Wilhelm Schapp non è stata facile, anche perché egli fece ricerca filosofica al di fuori di un’istituzione universitaria.
La teologia deve anche affrontare onestamente – in modo confessionale, performativo, autentico – gli abissi, il represso e ciò che fa paura, fosse anche Dio. E la teologia non deve essere di casa da nessuna parte, cioè non deve sentirsi troppo a suo agio in nessun luogo. È pellegrina nel tempo.
L’arte, secondo la percezione convenzionale, rende visibile l’invisibile. Per Lucrezio, ma non solo per lui, potrebbe valere che la poesia è la visibilità leggibile e udibile dell’invisibile.
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