L’11 maggio a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita, si è tenuto il primo Forum sui valori comuni tra i fedeli delle religioni, al quale hanno partecipato tra gli altri il cardinale segretario di stato vaticano Pietro Parolin, il patriarca ecumenico Bartolomeo, il rabbino di Roma Riccardo Di Segni e quello di Firenze Joseph Levi, l’arcivescovo Ivan Zoria della Chiesa ortodossa ucraina. L’iniziativa del Forum è di Muhammad Bin Abdul Karim Al Issa, personaggio politico saudita considerato una delle voci più influenti dell’islam moderato a livello globale e segretario della Lega musulmana mondiale, un’organizzazione non governativa con sede alla Mecca che rappresenta gli aderenti alla fede islamica in tutto il mondo. Il Forum si è concluso con una Dichiarazione sui valori umani comuni, che riconosce il valore della diversità tra le culture e le religioni e l’importanza dei diritti umani, raccomanda alle comunità religiose la costruzione di relazioni basate sulla fraternità, rigetta la strumentalizzazione della religione per fini terroristici, chiede alle istituzioni nazionali e agli organismi delle Nazioni Unite di tutelare la libertà religiosa e la famiglia, lancia alcune iniziative per proseguire sulla strada del dialogo fra le religioni e le culture.
Ovidio (morto nel 17 o 18 d.C.) la letteratura mondiale lo conosce come il poeta delle Metamorfosi. Senza quest’opera, l’arte europea sarebbe inconcepibile e difficilmente comprensibile: il compendio per eccellenza della mitologia antica.
E se possedessimo il mondo intero e non avessimo il ridere, quanto saremmo poveri (... modificato secondo Paolo e Lutero). E che patetici se non potessimo ridere di noi stessi. Io spero che Orazio possa suscitare un sorriso in Albio e anche in voi, cari lettori e lettrici. Per me ha funzionato. Questa poesia mi ha accompagnato – anch’io sono un poeta paffuto – da molto, molto tempo.
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