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Attualità
Attualità, 10/1989, 15/05/1989, pag. 253

Per una morte umana

E. G.

Leggi anche

Documenti, 2024-5

Ebrei e cattolici sulle cure terminali

Commissione bilaterale del Gran Rabbinato d’Israele e della Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’ebraismo

Dal 2 al 4 maggio 2023 a Gerusalemme si è tenuta la 17a riunione della Commissione bilaterale del Gran Rabbinato d’Israele e della Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’ebraismo, sul tema Considerazioni ebraiche e cattoliche sulla cura nella malattia terminale: ciò che è proibito, consentito, obbligatorio. Al termine, il 4 maggio, è stata emanata una Dichiarazione congiunta (www.vatican.va). 

 

Attualità, 2024-3

La legge contro l’omosessualità è giusta

Conferenza dei vescovi cattolici del Ghana

«Possiamo dire che, mentre non è giusto criminalizzare gli omosessuali per il solo fatto di essere tali, lo stato ha il diritto di criminalizzare gli atti degli omosessuali nell’interesse della nazione». L’11 dicembre la Conferenza dei vescovi cattolici del Ghana ha pubblicato un Comunicato su «La Chiesa cattolica e lo stato sull’omosessualità», firmato dal suo presidente mons. Matthew Kwasi Gyamfi.

Il testo intende motivare, sulla base della Bibbia e dell’insegnamento morale della Chiesa cattolica sull’omosessualità, l’approvazione da parte dell’episcopato cattolico ghanese del disegno di legge «Promozione degli appropriati diritti sessuali umani e dei valori ghanesi della famiglia», attualmente in attesa della seconda lettura in Parlamento. Si tratta di una rielaborazione del contributo inviato già nel 2021 dai vescovi alla commissione che si sta occupando della legge.

La dichiarazione dell’episcopato ghanese fa seguito all’intervista del cardinale ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson alla BBC del 27 novembre, dove il porporato aveva affermato che «le persone LGBT non possono essere criminalizzate perché non hanno commesso alcun crimine».

Documenti, 2024-1

Donne e Chiese: tra discriminazione e uguaglianza

Documento comune dei membri del Gruppo teologico del Segretariato attività ecumeniche (SAE)

«In ascolto delle Scritture e nel discernimento dei “segni dei tempi” riteniamo che, per rimanere fedeli all’Evangelo di Cristo, sia ormai improrogabile porre nella Chiesa chiari segnali di maggiore apertura affinché le donne, al pari degli uomini, abbiano un più largo accesso sia a ministeri sia a competenze decisionali». In particolare «proponiamo, anche in considerazione di alcuni precedenti nella comune tradizione, il servizio di donne quali presidenti di comunità, il conferimento a esse di altri ministeri e la pratica della loro ordinazione al diaconato».

Sono tra le affermazioni del documento Donne e Chiese: carismi e ministeri tra discriminazione e uguaglianza, elaborato dal Gruppo teologico del Segretariato attività ecumeniche (SAE) e qui pubblicato in esclusiva. Il Gruppo presenta il testo «come espressione di una ricerca teologica condivisa, animata dalla fede personale, che, sebbene confessionalmente caratterizzata, non impegna le rispettive Chiese di appartenenza» (cf. riquadro a p. 49).

Nell’ultimo decennio il Gruppo teologico del SAE, in diverse formazioni, ha studiato Il riconoscimento reciproco del battesimo (Regno-doc. 5,2005,183); Eucaristia e accoglienza reciproca (Regno-doc. 15,2008,501); Spirito Santo e Chiesa (Studi ecumenici 30[2012], 544); L’autorità nella Chiesa in prospettiva ecumenica (Regno-doc. 13,2018,434). Al tema della donna nella Chiesa era dedicato uno studio del 1988 (Regno-doc. 1,1988,48).