Per la prima volta il papa dedica un anno alla vita consacrata. Dal 21 novembre 2014 (Giornata per la vita monastica) al 21 novembre 2015 (50° anniversario del decreto conciliare Perfectaecaritatis) la Chiesa sarà sollecitata a valorizzare la particolare testimonianza dei religiosi e delle religiose (circa 900.000).
L'udienza privata di papa Francesco alla presidenza della Confederazione
latino-americana dei religiosi e delle religiose (CLAR), avvenuta il 6 giugno
scorso, ha un significato preciso: la chiusura di un contenzioso che dura
da quarant’anni.
La vita consacrata conosce da qualche decennio una sorta di eclissi. A parte occasionali schiarite (come l’esortazione apostolica postsinodale Vita consecrata e la valorizzazione del monachesimo) essa non ha significativi spazi né nel magistero pontificio, né nella coscienza delle Chiese locali. Il silenzio che accompagna la desertificazione della presenza della vita religiosa soprattutto femminile nelle diocesi ne è eloquente testimonianza. Certo anche per debolezza interna e per il consumarsi dei modelli particolarmente fecondi all’indomani del concilio di Trento e durante tutto l’Ottocento. Su quest’ultima stagione ha posto attenzione un gruppo di 14 riviste (una trentina di presenze) dedicate ai religiosi e alle religiose, su sollecitazione della rivista Testimoni (del Centro editoriale dehoniano) e delle Unioni generali dei superiori maschili (USG) e femminili (UISG). «Sulle orme del Concilio»: questo il titolo dei lavori seminariali svoltisi a Roma il 28-30 novembre scorso.