«Voi, che siete rimasti fedeli al carisma del vostro fondatore, non avete mai disprezzato la politica. Anzi. Non vi siete rinchiusi nelle sacrestie nelle quali avrebbero voluto confinarvi, ma vi siete sempre “sporcati le mani”. Declinando nella realtà quella “scelta religiosa” alla quale mezzo secolo fa altri volevano ridurre il mondo cattolico italiano, e che san Giovanni Paolo II ha ribaltato, quando ha descritto la coerenza, nella distinzione degli ambiti, tra fede, cultura e impegno politico». Il 23 agosto la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni è intervenuta al Meeting organizzato annualmente a Rimini da Comunione e liberazione. Il tema di quest’anno era «Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi».
Nel suo ampio discorso Giorgia Meloni ha rivendicato i successi dei primi tre anni del suo Governo, sia in politica estera che nella politica interna, quindi si è rivolta all’uditorio acclamante affermando: «Non sono qui a cercare consenso, sono qui a chiedervi una mano, perché senza luoghi di società viva la politica non ce la può fare». Al tentativo di avvicinamento politico al movimento cattolico ha reagito il 30 agosto Rosy Bindi con una lettera al quotidiano Avvenire, in cui ha chiesto alla presidente «di non coltivare il seme della divisione» all’interno del movimento cattolico italiano, rispettando il pluralismo che lo caratterizza (in questo numero a p. 555).
L’8 maggio, in vista della Giornata dell’Europa del 9, nel 75° anniversario della Dichiarazione Schuman che gettava le basi della cooperazione europea, la Commissione degli episcopati dell’Unione Europea (COMECE) ha pubblicato un Appello per una maggiore
unità in mezzo a sfide globali, firmata dal presidente mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina (www.comece.eu; nostra traduzione dall’inglese).
In vista del vertice sulla crisi ucraina, tenutosi il 6 marzo a Bruxelles, gli episcopati cattolici si sono schierati al fianco del paese aggredito e hanno invitato i governi dell’Unione Europea a mostrarsi uniti nel sostegno all’Ucraina, che con il voltafaccia della nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti ha perso il proprio principale alleato. Nella Dichiarazione della Presidenza della COMECE a sostegno dell’Ucraina e del suo popolo in un contesto di crescente complessità e incertezza geopolitica, del 4 marzo, i vescovi hanno chiesto «efficaci garanzie di sicurezza» e sforzi per accelerare l’adesione dell’Ucraina all’UE. Se verrà definita una nuova architettura di sicurezza globale, l’UE dovrebbe rimanere fedele alla sua vocazione di essere «una promessa di pace e un’ancora di stabilità per il suo vicinato e per il mondo» (www.comece.eu).
Attualità
Documenti
Moralia
il Regno delle Donne
Newsletter
{{resultMessage}}
{{warningMessage}}
{{resultMessage}}