Una delle disposizioni più odiose nella pioggia di ordini esecutivi emessi dal presidente Donald Trump in materia d’immigrazione riguarda la possibilità di condurre raid anti-immigrati irregolari in luoghi sensibili, come scuole, ospedali, chiese, senza necessità di autorizzazioni.
«La fiducia in un’istituzione circa la sua affidabilità economica e finanziaria dipende dalla saggia amministrazione, dalla trasparenza della gestione e dalla rendicontazione precisa e puntuale». Da quasi quarant’anni in Italia, in base all’Accordo di revisione del Concordato del 1984, è in vigore il sistema di sostegno economico alla Chiesa in Italia, inaugurato nel 1988 dal documento della Conferenza episcopale italiana Sovvenire alle necessità della Chiesa (ECEI 4/1231ss) e basato sui due pilastri dell’otto per mille e delle offerte deducibili per il sostentamento del clero. L’intero sistema è abitualmente identificato con il termine di «Sovvenire», dal titolo del documento del 1988.
Intervenendo il 20 marzo alle giornate nazionali di formazione e spiritualità per operatori di «Sovvenire» ad Armeno su «“Collaboratori della vostra gioia” (2Cor 1,24). Il sovvenire nella Chiesa al servizio della missione apostolica», mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, ha delineato cinque «punti decisivi per realizzare una corretta trasparenza amministrativa nelle comunità parrocchiali e diocesane». Traendo ispirazione da tre figure emblematiche del Nuovo Testamento di collaboratori apostolici (Timòteo, Tito ed Epafrodìto), mons. Brambilla sottolinea che «qui l’apporto dei laici dovrà favorire comportamenti sempre più rigorosi e trasparenza nella conduzione dei beni ecclesiastici».
l saggio del teologo Alberto Frigerio, professore incaricato di Etica della vita presso l’Istituto superiore di scienze religiose di Milano, muove da una carrellata sulla teoria economia moderna, da Smith a Marx fino a Keynes: i presupposti smithiani, «lo scambio come indifferenza reciproca, il mercato come luogo di relazioni impersonali, la ricerca del mutuo interesse», sono base dell’attuale ed egemonico sistema capitalista. A ciò viene affiancata, e in qualche modo contrapposta, l’«economia civile» di Antonio Genovesi, secondo cui i presupposti dell’economia sono «fraternità, amicizia, reciprocità e assistenza» e «il mercato è parte della società civile che produce capitale sociale e beni relazionali». In tale visione l’autore rintraccia i presupposti dell’economia sociale di matrice cattolica: l’impresa cooperativa, l’impresa sociale, il terzo settore.
Nella seconda parte, un’indagine biblica sui temi della ricchezza e dell’economia sfocia nell’affermazione che «la Bibbia consente… di rinvenire i fondamenti del discorso economico, che si trovano nell’esigenza etica di giustizia e carità, che funge da correttivo alla logica utilitarista… in prospettiva relazionale». Segue una panoramica teologica che parte dalla controversia su precetti e consigli, passa per la riflessione di matrice francescana su lucrum e usura, e termina con la dottrina sociale della Chiesa. La conclusione insiste sull’importanza del dono nell’economia e sulla necessità di integrare «dimensione oblativa e dimensione mercantile».
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