I sistemi d’intelligenza artificiale danno oggi un aiuto fondamentale all’azione, alla percezione e alla conoscenza umana. Il rapido progresso tecnico offre potenzialità di sviluppo sempre ulteriori.
E, tuttavia, lo stesso progresso non è esente da rischi: ad esempio, divenire strumento d’esclusione e d’ingiustizia per i pregiudizi integrati negli algoritmi, che in misura crescente regolano la vita. Ma anche la possibilità che un certo entusiasmo non sorvegliato induca nella cultura visioni riduttive dell’umano, della sua intelligenza – che non è solo calcolante – e della sua creatività, segnata da un limite fecondo, che la fede esprime come creaturalità e coglie attraverso la categoria biblica di carne. La polarità virtuale-fisico (materiale-immateriale) è lo snodo intorno al quale sono articolate le quattro riflessioni tra tecnologia, antropologia, filosofia e teologia raccolte nel dossier e frutto di un seminario di studi organizzato lo scorso febbraio dall’associazione Nuovo SEFIR: dal ripensamento delle operazioni «mentali» nel loro intreccio con la corporeità, alle idee di persona e di risurrezione della carne – patrimonio della fede cristiana, capaci di offrire al pensiero intorno all’uomo spunti di resistenza feconda davanti all’avanzata di tentazioni «tecno-gnostiche».
Nel suo ampio discorso al Congresso del 1° marzo scorso, il presidente argentino ultraliberista Javier Milei ha annunciato la chiusura dell’agenzia Télam. Si tratta della più grande agenzia di stampa statale dell’America Latina, con 700 dipendenti e quasi 80 anni di storia.
Con 907 assassini, il 2023 è stato l’anno più violento della storia del Costa Rica, un paese dalla tradizione democratica e pacifista a tal punto da essere uscito illeso dalle lotte che hanno devastato il Centroamerica negli anni Settanta e Ottanta del Novecento, grazie anche alla sua rinuncia a un esercito proprio (scelta che risale al 1o dicembre 1948).
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