Riprendiamo l’intervista che il prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, mons. Claudio Gugerotti, ha concesso a L’Osservatore romano (29.4.2023) dopo la conclusione del Simposio delle Chiese in Medio Oriente svoltosi a Nicosia (cf. qui sotto). Ringraziamo l’autore e il direttore per la gentile concessione.
Esiste una sfida, per la Chiesa, particolarmente impellente, data la sua radicalità e la sua urgenza e dato il fatto che si tratta di qualcosa che incrocia in diversi modi le questioni suddette. È la grande questione della sua missione dentro questo mondo, che si potrebbe esprimere con alcune domande suggestive, che agitano certamente la mente e il cuore di quei cristiani che continuano a custodire il desiderio di trasmettere ad altri la fede che vivono: come può ancora la Chiesa annunciare il Vangelo agli uomini di oggi?
Il tema della libertà religiosa in carcere non è facile da trattare per la molteplicità di problematiche in cui s’inserisce, in particolare se lo si osserva nell’arco temporale definito dall’emergenza sanitaria ancora in atto, causata dalla pandemia da COVID-19. La presente trattazione si propone di offrire un punto di vista sul tema, circoscrivendo l’osservazione alla Casa circondariale di Milano San Vittore «F. Di Cataldo», nel periodo che va da inizio marzo a inizio agosto 2020.
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