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Il Regno delle Donne

Ramadan 2018: auguri alle sorelle e ai fratelli musulmani

Con il novilunio del 16 maggio inizia in Italia il nono mese del calendario islamico, ricco di significati e vissuto con gioia.

Perché parlare di Ramadan in un blog di donne? ...Già, perché? Semplicemente perché è un modo di parlare di quella che diverse donne musulmane che conosco e ho conosciuto, e che definiscono l’altra metà del cielo.

Donne che sono impegnate nella ricerca teologica, nella moda, in politica, che si fanno domande sul senso dell’essere e come essere musulmane in Europa, donne che credono nell’importanza dello studio per conoscere appieno il messaggio del Corano e per essere ben inserite nella società in cui vivono, che combattono la violenza di genere e che amano cucinare in particolare i piatti tipici della loro cultura proprio in questo periodo.

Donne che mi interrogano e mi spingono ad approfondire la mia appartenenza alla Chiesa cattolica, ad aprirmi al dialogo e a vivere sempre più in profondità il messaggio di Nostra aetate che ci invita a guardare con stima i musulmani (n. 3)

La forza della fede

Ramadan, in arabo رمضان, è il nono mese del calendario islamico e ha una durata di 29/30 giorni in base all’osservazione della luna crescente. Quest’anno l’inizio è fissato in Italia per il 16 maggio e dovrebbe durare fino alla sera del 15 giugno. È importante ricordare che per determinare l’inizio e la fine del mese fa fede la visibilità del primo pezzettino di luna, pertanto le date sono sempre suscettibili di anticipo o posticipo di 24 ore; per questo per i musulmani è meglio un giorno in più di digiuno che uno in meno.

Il mese di ramadān – uno dei cinque pilastri dell’Islām è un obbligo prescritto a tutti i credenti, ma non si tratta tuttavia di un mero obbligo rituale. È un atto dal profondo significato religioso, ed è il mese in cui venne rivelato il Corano al profeta Muhammad. Per ricordarlo, i musulmani ogni anno praticano il digiuno – sawm –: un periodo di astinenza dall’alba al tramonto da cibo, bevande, rapporti sessuali e fumo, ma anche un’astinenza di tipo morale. Infatti alle credenti e ai credenti che, come per il Pellegrinaggio-Hağğ, lo fanno tutti insieme, viene consigliato di adottare un comportamento pacifico e positivo durante tutto il periodo del digiuno.

È un mese molto speciale per i musulmani, che sentono durante questo mese le benedizioni divine sempre più vicine, nonostante il disagio fisico che comporta digiunare per un mese durante il giorno, e in generale concordano nel ritenere che da questa esperienza traggono enormi benefici. C’è un’atmosfera di gioia, direi quasi di eccitazione e festosità, man mano che il mese prosegue.

I musulmani nel mettere in pratica questo pilastro della loro fede, sia in privato che in pubblico, nei propri luoghi di lavoro, proclamano la forza della loro fede in uno scenario globale, e tutti i non musulmani ne prendono atto.

Se ne occupa ad esempio anche il mondo del calcio, come si vede dal titolo di un quotidiano online che parla della finale di Coppa dei Campioni tra Real Madrid e Liverpool, in programma il 26 maggio a Kiev: “Champions, il Liverpool ha un problema in più: Salah, Mané e il digiuno per il Ramadan”. Per affrontare questo cruciale dilemma, l’articolo dà una lunga spiegazione sul fatto che i due giocatori sono musulmani praticanti e anche sul significato del Ramadan.

Un augurio di cuore alle musulmane e ai musulmani per questo “mese benedetto”, e aspettiamo il messaggio augurale che la Chiesa cattolica tramite il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso (PCDI) fa da oltre sessant’anni ai musulmani per la fine del Ramadan.

 

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Commenti

  • 21/05/2018 ilariacozzella@gmail.com

    Grazie x avermelo ricordato!

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