Documenti, 13/2003, 01/07/2003, pag. 450
Chiese nel mondo: Alle Chiese in Europa occidentale
«Perché, ora che gli anni delle dure prove sono passati, quando la Chiesa madre può liberamente vivere la sua chiamata e la Russia aspira a restaurare la continuità con il proprio passato storico, le divisioni ecclesiali continuano ancora, anche se le loro ragioni sono da lungo tempo scomparse?». Muove da questo interrogativo la decisione, che il Patriarcato di Mosca ha trasmesso al metropolita Antonio di Sourozh e agli arcivescovi, vescovi e parroci delle comunità di origine e di tradizione ortodossa russa in Europa occidentale, di voler unificare tali comunità sotto la sua giurisdizione (comprese due che non ricadono sotto la sua autorità), creando una singola metropolia e affidandola appunto alla guida di Antonio di Sourohz, 89 anni, capo della Chiesa ortodossa russa in Gran Bretagna.
Tra le reazioni registrate all’iniziativa, particolarmente netta quella del noto teologo francese Olivier Clément: «Personalmente, sono d’origine francese e non ho alcun desiderio di appartenere alla Chiesa russa. Apprezzo l’immenso apporto della Russia al pensiero e alla spiritualità ortodossi, e ho pubblicato alcuni studi, per quanto parziali, su Lossky,
Evdokimov, Berdaev e Solgenitzin, ma mi basta essere ortodosso per sentirmi in comunione con loro e non vedo in qual modo un ricongiungimento canonico a Mosca me li renderebbe più vicini: essi appartengono, e io appartengo, all’universalità ortodossa nella sua feconda diversità»
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