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Documenti, 3/2024, 01/02/2024, pag. 70

Se la pace è perduta

Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

Francesco

È ampio e articolato, come da consuetudine, il discorso che papa Francesco ha rivolto l’8 gennaio agli ambasciatori dei paesi accreditati presso la Santa Sede, che attualmente sono 184. A un primo giro d’orizzonte di tipo geografico segue un’analisi degli effetti della guerra, specie quelli sulla popolazione civile, e delle sue cause: l’enorme disponibilità di armi, la crisi climatica e quella delle migrazioni.

Nella seconda parte del suo testo il papa indica poi le tappe di una possibile «via della pace»: il rispetto della vita, in particolare quella del nascituro, «che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio», e dei diritti umani, tra i quali la libertà di religione; il dialogo, anche rilanciando le organizzazioni internazionali; un uso etico delle nuove tecnologie. Ma in un discorso tutto centrato sulla pace e la guerra sono da sottolineare soprattutto i passaggi relativi al conflitto in Medio Oriente e a quello in Ucraina, nei quali si fa chiarezza e si toglie ogni fraintendimento e ogni eventuale equivoco emerso nella comunicazione di questi mesi (cf. Regno-att. 2,2024,3).

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Attualità, 2024-8

Italia - Facoltà teologica dell’Emilia Romagna: Bibbia e riforma della Chiesa

Un dibattito tra rivisitazione della Tradizione e decostruttivismo

Francesco Pieri

Con il titolo «La Bibbia per la riforma della Chiesa» si è svolto nei giorni 12 e 13 marzo scorsi il XVIII convegno annuale della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna (FTER), a cura del Dipartimento di storia della teologia. Nel corso delle 3 sessioni sono intervenuti alcuni docenti della Facoltà, affiancati da altri relatori italiani e stranieri, il cui impegno ha consentito all’evento di mantenere un buon livello nelle diverse relazioni e nella discussione con i numerosi partecipanti.

 

Attualità, 2024-8

L’umorismo della Lettera
 agli Ebrei

Battezzati, battezzate,
ministero e sacerdozio

Francesco Rossi De Gasperis SJ

Una «cosa sono i ministeri o uffici ecclesiali (come il presbiterato o l’episcopato), che la Chiesa contingentemente affida ad alcuni fedeli, mediante il sacramento dell’ordine (imponendo loro le mani), e altra cosa è il sacerdozio, che il Nuovo Testamento riconosce proprio esclusivamente di Gesù risorto, al quale l’insieme dei cristiani (uomini e donne) partecipa per il sacramento del battesimo, senza alcun bisogno di facoltà particolari». Può essere considerato questo il perno della riflessione che qui proponiamo: una rilettura, condotta in libertà, con brillantezza e qualche esplicita annotazione umoristica, della Lettera agli Ebrei, in particolare per considerare criticamente, entro un più ampio ragionamento sul ministero, l’«esclusione programmatica delle donne dal sacerdozio e dalla celebrazione di alcuni segni sacramentali ecclesiali (cresima, eucaristia, remissione dei peccati, unzione degli infermi)». L’autore annota in apertura che si tratta di «riflessioni personali su alcune riforme di dottrina e di linguaggio che mi sembrano scaturire da un’ingenua, ma attenta, lettura del Nuovo Testamento, che rimetto tuttavia interamente al giudizio e all’insegnamento autoritativo della Chiesa, mia madre»; ma è difficile non rilevare, proprio in riferimento alla donna nella Chiesa, la forza delle conclusioni: non c’è altra ordinazione sacerdotale; le donne sono già sacerdoti.

 

Documenti, 2024-7

Il papa: collaborazione tra curia romana e Sinodo

Francesco

Il 17 febbraio è stato pubblicato un Chirografo del santo padre Francesco sulla collaborazione tra i dicasteri della curia romana e la Segreteria generale del Sinodo, datato 16 febbraio (www.vatican.va).