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Documenti, 11/2023

Sinodo italiano: inizia il discernimento

77ª Assemblea generale (22-25 maggio 2023)

Conferenza episcopale italiana

La pace e il proseguimento del Cammino sinodale italiano sono stati i due temi in primo piano nella 77a Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana (CEI), tenutasi dal 22 al 25 maggio in Vaticano, aperta e chiusa da due interventi di papa Francesco.

«La guerra è una pandemia. Ci coinvolge tutti. La Chiesa e i cristiani credono nella pace, siamo chiamati a essere tutti operatori di pace, ancora di più nella tempesta terribile dei conflitti»: così ha detto il presidente della CEI, l’arcivescovo di Bologna card. Matteo Zuppi, che negli stessi giorni dell’Assemblea veniva incaricato dal papa di una missione di pace in Ucraina e in Russia.

Intanto il Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia – che come noto prevede un percorso pluriennale dal 2021 al 2025, ed è suddiviso in una fase narrativa di due anni, una sapienziale e infine una profetica – entra ora nella seconda fase, quella sapienziale dedicata al discernimento. Ne ha delineato i tratti durante l’Assemblea la relazione di mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale.

 

Presidenza CEI: fine dell’emergenza COVID

Conferenza episcopale italiana

L'8 maggio la Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha inviato ai vescovi italiani una Lettera circa l’annuncio dell’OMS sulla fine dell’emergenza sanitaria pubblica per il COVID-19 (www.chiesacattolica.it).

 

Voci dalle cattedrali

CHIETI L’arcivescovo Bruno Forte sulla pace S’intitola Cristo, nostra pace. La pace: dono, speranza e impegno la Lettera per la Quaresima e Pasqua 2023 pubblicata dall’arcivescovo di Chieti-Vasto mons. Bruno Forte il 14 febbraio sul settimanale diocesano Il nuovo Amico del popolo. Nella lettera il teologo svolge una riflessione sulla pace, osservando che «di fronte al conflitto...
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La pace e l’accoglienza

Viaggio apostolico in Ungheria (28-30 aprile 2023)

Francesco

Il viaggio di tre giorni di papa Francesco in Ungheria, il secondo nel paese e il 41° internazionale del pontificato, nel cuore dell’Europa e ai confini con l’Ucraina per la prima volta dall’invasione russa nel paese, è stato dominato principalmente dal tema della pace e dell’accoglienza dei migranti. In diversi discorsi il papa ha manifestato una consonanza con le posizioni del primo ministro Viktor Orbán sulla pace, la famiglia, la «cultura gender». Nell’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico, per esempio, tenutosi il 28 aprile nel palazzo presidenziale di Budapest, Francesco ha rivolto una velata critica all’Unione Europea, che si limita ad aiutare militarmente l’Ucraina senza impegnarsi per la pace: «A livello internazionale pare persino che la politica abbia come effetto quello d’infiammare gli animi anziché di risolvere i problemi, dimentica della maturità raggiunta dopo gli orrori della guerra e regredita a una sorta di infantilismo bellico… In questa fase storica i pericoli sono tanti; ma, mi chiedo, anche pensando alla martoriata Ucraina, dove sono gli sforzi creativi di pace?».

Sull’immigrazione Francesco ha ricordato che «è urgente, come Europa, lavorare a vie sicure e legali, a meccanismi condivisi di fronte a una sfida epocale che non si potrà arginare respingendo, ma va accolta per preparare un futuro che, se non sarà insieme, non sarà».

 

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Nuova «Costituzione» in Vaticano

Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano, 13.5.2023

Francesco

Il 13 maggio, con la promulgazione della nuova Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano, papa Francesco ha dato una nuova «Costituzione» allo Stato di cui è il capo, la quale «assicura l’assoluta e visibile indipendenza della Santa Sede per l’adempimento della sua alta missione nel mondo e ne garantisce l’indiscutibile sovranità anche nel campo internazionale». La precedente Legge era stata promulgata da Giovanni Paolo II nel 2000 (cf. EV 19/1520ss).

Oltre a introdurre la «missione» nella Costituzione dello Stato vaticano, le nuove norme ne pongono il governo in modo più diretto sotto il controllo del papa: mentre prima la Pontificia commissione dello Stato della Città del Vaticano, che esercitava il «potere» legislativo (oggi «funzione») per conto del papa, lo faceva per il tramite della Segreteria di stato, ora essa si rapporterà direttamente con il papa, e lo stesso vale per il presidente del Governatorato per quanto riguarda la funzione esecutiva. La modifica rispecchia il ridimensionamento del ruolo della Segreteria di stato, introdotto dalla riforma della curia romana (cost. ap. Praedicate Evangelium, in Regno-doc. 7,2022,193; vedi anche infografica ivi, 196). Anche la gestione economica è modificata in armonia con le innovazioni introdotte da Francesco in materia finanziaria.

La Pontificia commissione, poi, non sarà più composta da soli cardinali ma anche da «altri membri, nominati dal sommo pontefice».

 

 

Nel segno dell’arcobaleno

Lettera pastorale sulla sessualità umana

Conferenza episcopale della Scandinavia

«Il segno dell’alleanza, l’arcobaleno, oggi è rivendicato come simbolo di un movimento allo stesso tempo politico e culturale. Riconosciamo quanto c’è di nobile nelle aspirazioni di questo movimento. Le condividiamo nella misura in cui parlano della dignità di tutti gli esseri umani e del loro desiderio di visibilità. La Chiesa condanna ogni ingiusta discriminazione, qualunque essa sia, anche quella che si fonda sul genere o sull’orientamento sessuale». A conclusione dell’Assemblea plenaria di primavera, il 26 marzo la Conferenza episcopale della Scandinavia (che comprende i vescovi di Norvegia, Svezia, Danimarca, Islanda e Finlandia) ha pubblicato una Lettera pastorale sulla sessualità umana. Il breve documento vuole indicare una direzione che tenga insieme il riconoscimento della dignità e l’accoglienza di tutte le persone – anche omosessuali per quanto non sia mai evocata questa definizione né la sigla LGBT –, con la riaffermazione dell’insegnamento cristiano tradizionale sulla sessualità.

Riconoscendo il principio della gradualità del percorso di fede, si afferma che c’è già «un enorme salto di qualità nel passare dalla promiscuità alla fedeltà, indipendentemente dal fatto che la relazione stabile corrisponda pienamente o meno all’ordine oggettivo di un’unione nuziale sacramentalmente benedetta».

In uscita, verso le periferie (terza parte)

Documento finale (terza parte)

I Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi

Si propone qui la terza e ultima parte del documento Verso una Chiesa sinodale in uscita verso le periferie, diffuso il 31 ottobre 2022 dal Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM) e contenente le proposte sinodali delineate nel corso della I Assemblea ecclesiale di America Latina e Caraibi (Città del Messico, 22-28.11.2021). 

Il testo, tradotto in 6 lingue, offre una sintesi del laboratorio pratico di sinodalità realizzato dai 1.104 delegati che hanno preso parte all’Assemblea e, a detta del presidente CELAM, mons. Miguel Cabrejos Vidarte, mette a fuoco i nuovi obiettivi della Chiesa latinoamericana: interpretare i cambiamenti sociali in atto, comunicare con un linguaggio più empatico, entrare nel mondo digitale, far sì che le donne accedano a più ambiti pastorali e coinvolgere i laici nella creazione del bene pubblico.

Dopo la prima e la seconda parte del documento, dedicate rispettivamente alle sfide del mondo contemporaneo per la Chiesa sudamericana e al suo ruolo sinodale e missionario, basato sul fondamentale Documento di Aparecida (2007), quest’ultima sezione mette a fuoco le proposte pastorali e le linee d’azione per la creazione di una Chiesa al passo con le sfide contemporanee e accogliente verso l’intero popolo di Dio, con un’opzione preferenziale per le donne e per i poveri.

 

I casi di abuso nei Focolari

Movimento dei Focolari

S’intitola Verso una cultura della tutela integrale della persona e contiene, aggiornato al dicembre 2022, il «resoconto sui casi di abuso su minori e adulti vulnerabili; abusi spirituali e di autorità avvenuti nel Movimento dei Focolari con riferimento alle misure di riparazione, alle nuove procedure d’indagine e alle attività di formazione alla tutela della persona». Il documento è stato pubblicato il 31 marzo 2023 e avrà d’ora in poi cadenza annuale.

Lo stile prevalentemente tecnico del documento non fa velo alla forte preoccupazione dei vertici del Movimento per il manifestarsi di questi fenomeni al suo interno (a partire dal caso dell’ex focolarino francese J.M.M. e dal conseguente affidamento di un’inchiesta indipendente a GCPS Consulting), che si traduce tanto in un impegno di ascolto e accompagnamento delle vittime, quanto in un’articolata azione rivolta alla prevenzione. L’obiettivo, indicato dalla presidente Margaret Karram, è infatti un «deciso processo di riorientamento della vita e delle attività del Movimento dove il minore e la persona, in tutta la sua complessità, è al centro di ogni cura, protezione, processo di riparazione e rinascita».