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Documenti, 17/2003, 01/09/2003, pag. 544

Chiesa in Italia: Mi sarete testimoni

D. Tettamanzi
«Gesù manda tutti, nessuno escluso. Manda me. Manda te. Anche per te, per te personalmente sono le sue parole! Ti dice: “Tu, proprio tu, mi sarai testimone!”. È questo stesso appello che oggi ti rivolgo, a nome di Gesù. È l’appello che l’8 settembre, nella festa della Natività di Maria vergine, ho fatto risuonare in Duomo presentando ufficialmente il “Percorso pastorale diocesano per il triennio 2003-2006”. Si tratta di un testo dal titolo Mi sarete testimoni. Il volto missionario della Chiesa di Milano, che – se vuoi – puoi procurarti, anche chiedendolo al tuo parroco, e leggere con calma nei prossimi mesi...». Con queste parole, tratte dal messaggio Mi sarai testimone! letto in tutte le parrocchie il 14 settembre scorso, il card. Tettamanzi ha offerto ai fedeli il Percorso pastorale diocesano per il triennio 2003-2006, primo intervento pastorale organico dal suo ingresso in arcidiocesi (29.9.2002), articolato in un volume di più di 200 pagine e di cui lo stesso cardinale ha redatto la sintesi che qui pubblichiamo. Scopo del Percorso è «l’evangelizzazione e la trasmissione della fede»: cogliere il volto missionario della Chiesa di Milano, già delineato ma «in continua realizzazione». Il Percorso è suddiviso in sette tappe, alcune triennali e altre annuali, da affrontare con l’ausilio di tutti i membri della comunità cristiana.

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Santi per vocazione. Card. Dionigi Tettamanz, arcivescovo di Milano

D. card. Tettamanzi
Il IV centenario della canonizzazione di san Carlo Borromeo (1610) è l’occasione per l’arcivescovo di Milano di proporre per l’anno 2010- 2011 una lettera pastorale dedicata al tema della santità. «San Carlo ha portato dedizione, amore e speranza non solo nella comunità cristiana ma in tutta la città di Milano (…). Si è rivolto a tutti e ha saputo andare anche fuori le mura». È questo un tratto del santo – l’attenzione alla città – che il card. Tettamanzi sente più vicino e più caratterizzante il proprio ministero pastorale di quasi un decennio, ora che si avvia alla conclusione: «Una delle esperienze più belle che vivo come arcivescovo di Milano è proprio la possibilità d’incontrare da vicino le persone: tanti volti, tante mani, tante vicende raccontate all’arcivescovo, nella ricerca di rapporti personali che troppo spesso non ci sono più. Quante cose ho imparato ascoltando in questi anni la gente delle nostre parrocchie e delle nostre città!».
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D. card. Tettamanzi
Una rilettura della ricca storia delle relazioni tra la Chiesa di Milano e il mondo orientale – dai tanti aspetti della vita liturgica, al mantenimento del legame con l’Oriente malgrado le rotture consumatesi nel Medio Evo, fino all’impegno della Biblioteca Ambrosiana verso le culture mediorientali – diventa la premessa per porre tale Chiesa «in ascolto della parola, della testimonianza di fede, dei problemi e delle speranze delle Chiese d’Oriente», anche nella prospettiva della prossima Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi, che sarà dedicata appunto al Medio Oriente e che si svolgerà a Roma dal 10 al 24 ottobre 2010. È quanto ha fatto l’arcivescovo di Milano, card. Tettamanzi, con la conferenza «Milano e l’Oriente» che ha tenuto il 21 luglio scorso in Libano. L’attenzione del card. Tettamanzi si sofferma in particolare sui nn. 118-120 dell’Instrumentum laboris («Quale avvenire per i cristiani del Medio Oriente?»; Regno-doc. 13,2010,411): dobbiamo «ritrovarci tutti quanti fratelli e sorelle nella preoccupazione per le difficoltà del momento presente».