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Documenti, 1/1987, 01/01/1987, pag. 21

Delibere sull'insegnamento della religione cattolica nelle scuole

CEI

Leggi anche

Documenti, 2025-21

Assemblea CEI: la mozione

81a Assemblea generale della CEI

Nel corso dell’81a Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana ad Assisi sono stati approvati anche un Appello per la pace, letto durante la veglia del 19 novembre, e una Mozione, pubblicata il 21 novembre (www.chiesacattolica.it). Di seguito il testo della mozione.

Documenti, 2025-17

CEI: sia pace in Terra santa!

Consiglio permanente della CEI

Al termine dei lavori della sua sessione autunnale, svoltasi a Gorizia dal 22 al 24 settembre, il Consiglio episcopale permanente della CEI ha approvato la nota Sia pace in Terra santa! (www.chiesacattolica.it).

Documenti, 2025-13

Rendiconto 2023

CEI – Sostentamento del clero

Ritorna a salire il gettito dell’otto per mille dell’IRPEF che lo Stato attribuisce alla Chiesa cattolica. Lo si può registrare da due dati: quello riportato dall’ultimo Rendiconto, previsto dall’art. 44 della legge 20 maggio 1985, n. 222, delle somme pervenute nel 2023 all’Istituto centrale per il sostentamento del clero e alla CEI (pubblicato nel Notiziario della CEI nel 2024 e reso disponibile a fine anno) e quello pervenuto nel 2024, su cui la recente Assemblea straordinaria dei vescovi italiani ha votato la relativa ripartizione (cf. riquadro a p. 395). Si tratta di cifre sopra al miliardo di euro: rispettivamente 1.002.916.590 e 1.014.987.405. I fondi vengono spesi dalla CEI secondo tre grandi voci: «esigenze di culto e pastorale», «sostentamento del clero» e «interventi caritativi», che seguono questo ordine anche per consistenza. Nel 2023 le esigenze di culto ammontano a 435.750.000 euro, seguite dal sostentamento del clero con 403 milioni e dagli interventi caritativi con 295 milioni. Nel 2024 ammontano a 407 milioni di euro, seguite dal sostentamento del clero con 384 milioni e dagli «interventi caritativi» con 280 milioni. Sono cifre ragguardevoli, che nascondono tuttavia due punti deboli: la costante esiguità delle offerte deducibili – nate per responsabilizzare i fedeli sul mantenimento dei propri parroci –; e il numero delle firme che esprimono come destinatario dell’otto per mille la Chiesa cattolica: nel 2024 sono il 69,51%, con un -0,83% rispetto al 2023; senza dimenticare che solo il 40% dei contribuenti italiani si ricorda di firmare la relativa casella.