Verso il Sinodo 2018: giovani, chi è Dio?
Analizzati dalle statistiche, corteggiati dal mercato, etichettati dalla pubblicistica: i «giovani» sono una categoria sempre meno compresa e dai confini incerti. La Chiesa metterà i giovani al centro del Sinodo dell’ottobre 2018. E l’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica dedica a essi un rapporto annuale. La religiosità ne è una parte consistente, anche se i dati statistici, che parlano di una pratica religiosa in caduta libera (10% circa) e di una generica «fede» professata dal 50% degli intervistati, si dimostrano insufficienti. Lo Studio del mese che qui pubblichiamo presenta quindi un’altra parte dell’indagine, strutturata in 200 interviste «in profondità», che offre una panoramica interessante. Emerge «la ricchezza di un mondo interiore» e soprattutto la sorpresa grata degli intervistati di «poter parlare con qualcuno» di temi di cui normalmente non si parla: una prima indicazione utile per la pastorale. La seconda indicazione viene dalla costatazione che, finito il ciclo dei sacramenti, la frattura con il mondo ecclesiale istituzionale è considerata «necessaria». Eppure il cristianesimo di ritorno è la nuova frontiera a cui le comunità cristiane devono mettere mano, andando alla ricerca della «brace» che rimane accesa nella vita di tanti, spesso per lunghi anni, sotto la cenere.
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