Maschio e femmina li creò
Genere, teologia e Chiesa
L’identità sessuale – parafrasando il titolo di un celebre testo – è una benedizione e un compito: è un dato («simbolico, corporeo-relazionale e culturale») inscindibilmente legato alla differenza eterosessuale, ed è anche un divenire storicamente determinato, che chiama in causa l’etica personale. La differenza tra i sessi è «irrinunciabile», in quanto è da essa che si nasce e rispetto a essa che ci si relaziona. Tuttavia vi è oggi una doppia sfida, posta in particolar modo alla Chiesa cattolica, su due fronti principali: lo statuto dell’omosessualità e le teorie del gender. Maurizio Chiodi raccoglie questa sfida e analizza non solo «la qualità etica» della relazione omosessuale, quanto il fatto che nel suo attuarsi essa riconosca la differenza ma non la ritenga «la forma del proprio desiderio». Sul fronte invece delle gender theories, egli valuta come esse siano un «“provvidenziale” stimolo a superare indebiti assolutismi e stereotipi culturali (sessisti) “di genere”, identificandoli falsamente come “dati”». La questione degli stereotipi culturali ha poi un’immediata ricaduta all’interno della vita ecclesiale sul tema del ruolo delle donne, che, nell’analisi di Maria Cristina Bartolomei, viene vista a tutto tondo nei suoi aspetti teologici, antropologico-culturali e politici, partendo da un interrogativo volutamente provocatorio: «Se la Chiesa “crolla” con l’ammissione delle donne al ministero, significa che la Chiesa trova un suo fondamento nella loro esclusione»?
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