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Attualità
Attualità, 14/1984, 15/07/1984, pag. 328

UOCF: L'inabituale forum di Lione

R. P.

Leggi anche

Documenti, 2025-15

Rimettere il debito ecologico

Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale

Con la nota tematica Giubileo 2025: remissione del debito ecologico, pubblicata il 24 giugno dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, la Santa Sede ha nuovamente chiesto che sia cancellato il debito estero dei paesi più poveri. Infatti mentre il debito ecologico è causato soprattutto dai paesi industrializzati, i costi del consumo eccessivo di risorse naturali rappresentano un pesante fardello per le generazioni future e per il pianeta, che grava eccessivamente sui paesi più poveri e ne limita lo sviluppo non solo economico, ma anche umano: in definitiva il debito estero dei paesi poveri e il debito ecologico di quelli dei paesi ricchi sono due facce della stessa medaglia. «Proprio questo squilibrio ha portato molti a ritenere che i paesi in via di sviluppo vantino, nei confronti dei paesi più industrializzati, un vero e proprio credito ecologico, che dovrebbe almeno in parte compensare il debito finanziario da cui sono gravati».

Il documento viene pubblicato a metà dell’anno santo 2025 e riprende una delle tradizioni più antiche di questi «anni giubilari» ecclesiastici: la cancellazione del debito dei paesi più poveri. La richiesta era già stata formulata nella bolla d’indizione emanata da papa Francesco Spes non confundit del maggio 2024 e nel messaggio per la giornata mondiale della pace 2025. Secondo il nuovo documento, non si tratta di un gesto di solidarietà o di generosità, ma di giustizia da ristabilire. Tali iniziative non mirano a penalizzare i paesi più ricchi, ma a costruire una «nuova alleanza tra i popoli», per la quale le Chiese devono lavorare.

Documenti, 2025-13

Nicea: opportunità ecumenica

Card. Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani

«Il significato ecumenico del concilio di Nicea risiede nel rinnovamento e nell’approfondimento del suo Credo, nella rivitalizzazione di uno stile di vita sinodale all’interno delle varie Chiese e nel recupero di una data comune per la celebrazione della Pasqua». Con questa efficace sintesi il prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, card. Kurt Koch, ha concluso il testo «Il 1700° anniversario del concilio di Nicea: un’opportunità e una sfida ecumenica». Si tratta della lezione inaugurale del simposio ecumenico internazionale «Nicea e la Chiesa del terzo millennio: verso l’unità tra cattolici e ortodossi», tenutosi dal 4 al 7 giugno scorsi presso la Pontificia università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) a Roma sotto il patrocinio dello stesso Dicastero. Tutti e tre i punti sviluppati dal card. Koch meritano attenzione: il Credo di Nicea rappresenta «il più forte legame ecumenico della fede cristiana»; «una celebrazione condivisa della Pasqua testimonierebbe in modo più credibile» che la Pasqua è la festa «più importante del cristianesimo»; ma soprattutto l’anniversario di Nicea va considerato «un invito e una sfida a imparare dalla storia e ad approfondire l’idea sinodale oggi nella comunione ecumenica».

 

Attualità, 2025-12

A. Lumini, Passione secondo Maria Maddalena

L’esperienza del deserto

Alessandra Petrocchi

LPassione secondo Maria Maddalena di Antonella Lumini è un itinerario mistico, un varco aperto su una via di trasformazione interiore radicale.