m
Moralia Blog

Tempo del creato: un consenso più ampio, un’urgenza crescente

1° settembre: una data importante per Moralia che da diversi anni prende proprio dalla Giornata del Creato lo spunto per riavviare l’attività del Blog dopo la pausa estiva. Quest’anno, poi, l’evento assume una forza particolare: si allarga e si rafforza la rete dei promotori, ma si fa sentire anche l’urgenza di una crisi socio-ambientale che non tollera ritardi.

Un evento ecumenico

Il 1° settembre si pone quest’anno come apertura di un Tempo del Creato (www.seasonofcreation.org) co-promosso da una rete di organismi ecumenici che vanno dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) al Dicastero per il servizio dello sviluppo integrale, passando tra gli altri per la Comunione mondiale delle chiese riformate e il Patriarcato di Costantinopoli. Dopo la convergenza di Francesco e Bartolomeo su un testo congiunto dal 2017, dunque, la dinamica di collaborazione si allarga ulteriormente. È un chiaro segno della percezione di un tema di grande rilevanza, sul quale la collaborazione ecumenica è possibile e necessaria.

Di particolare significato è in tal senso il momento di preghiera interconfessionale che si terrà ad Assisi con inizio già dal 31 agosto, per iniziativa del comitato del Tempo del Creato e del Movimento Cattolico per il Clima – una realtà internazionale sorta per rispondere alle istanze della Laudato si’. Il 1° settembre sarà presentata in tale sede una dichiarazione ecumenica, che invita tutti i Cristiani e gli uomini di buona volontà a celebrare il Tempo del Creato e ad agire coraggiosamente per il clima. Da Assisi partirà poi un pellegrinaggio che – incrociandosi con analoghe iniziative da tutta Europa - raggiungerà Katowicze in Polonia, sede della COP 24, la prossima Conferenza delle Parti per gli accordi sul clima (in cui si dovrà sostanzialmente mettere a verifica gli impegni assunti nella COP 21 di Parigi 2015).

Con lo sguardo a Katowicze

Come ogni anno dal 2006, la Conferenza episcopale italiana ha inviato un messaggio – accompagnato da un ampio dossier di documentazione – in occasione dell’evento. “Coltivare l’alleanza con la terra” è il titolo di un testo che si apre col riferimento all’alleanza che Dio stipula con l’umanità dopo il diluvio e che proprio al mutamento climatico dedica un’attenzione preoccupata. Sempre più chiara, infatti, la percezione di un mutamento climatico che già fin d’ora si traduce in eventi metereologici estremi, portando con sé danni alle cose e condizioni di vita spesso insostenibili per uomini donne e bambini. L’istanza pastorale e di spiritualità del creato si apre così nel messaggio della CEI ad una dimensione esplicitamente politica, con lo sguardo rivolto proprio all’appuntamento di Katowicze. «Sarà importante – scrivono i vescovi - che l’Italia svolga un ruolo attivo e lungimirante in tale contesto, proponendo impegni realistici ed ambiziosi per l’azione della comunità internazionale. Il criterio sarà quello di un bene comune inteso in prospettiva ampia, ad includere le generazioni future e tutte le creature».

Non è certo casuale che l’esigenza di un’efficace azione di contrasto al mutamento climatico si accompagni al riferimento al bene comune. Siamo di fronte, infatti, ad un fenomeno che ha una scala costitutivamente planetaria e che chiede un’assunzione condivisa di responsabilità per un’azione solidale e lungimirante. Preoccupa, in tal senso che la COP 24 giunga in un momento in cui l’orizzonte internazionale – inclusa l’Italia - sembra privilegiare invece il ripiegamento sugli interessi nazionali di breve periodo rispetto agli orizzonti di una solidarietà intra- ed intergenerazionale. Anche per questo assume un particolare significato l’incontro svoltosi il 5-6 luglio 2018 presso Città del Vaticano su “Salvare la nostra casa comune ed il futuro della vita sulla Terra”, in occasione dei tre anni della Laudato Si’. Oltre 400 i partecipanti, convocati dai cinque continenti per due giorni di riflessione su clima, ambiente, creazione, culminati in un lungo incontro con papa Francesco. L’invito alla cura di un pianeta prezioso e fragile, splendida casa comune donataci da Dio per abitarla in modo sostenibile è stato declinato in forme concretissime – dal disinvestimento dalle fonti fossili alle prospettive per un’economia decarbonizzata.

Moralia seguirà con attenzione le prossime tappe di questo cammino, nella convinzione che si tratti di un tema di grande densità morale.

Lascia un commento

{{resultMessage}}