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Moralia Blog

Sessualità, generazione e Humanae vitae: i teologi morali italiani a congresso

«Sessualità, differenza sessuale, generazione. A cinquant’anni da Humanae vitae»: questo il titolo del congresso che l’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM) terrà a Torino dal 3 al 6 luglio 2018 (il programma completo nel sito dell’associazione, sezione Ultimissime news - Convegni).

L’occasione è offerta dall’anniversario della promulgazione di un’enciclica che è legata, nella memoria di molti, soprattutto all’atteggiamento critico nei confronti della contraccezione, ma che in effetti offre anche una varietà di spunti di riflessione. Non mancherà del resto, nel corso dell’evento torinese, l’opportunità di rivisitare l’ampio dibattito suscitato dall’Humanae vitae negli anni successivi alla sua promulgazione, con le difficoltà e le tensioni emerse; per la teologia morale, non solo italiana, si è trattato in effetti di un momento delicato, che ne ha segnato il profilo degli ultimi decenni.

L’intenzione dell’ATISM è però soprattutto quella di ripensare oggi alcuni dei temi toccati dall’Humanae vitae, alla luce delle problematiche emerse nei decenni che ci separano da essa, ma anche delle acquisizioni scientifiche più recenti.

Uno sguardo multidisciplinare

Non a caso una delle cifre del convegno sarà quella dell’interdisciplinarietà: accanto alle voci della teologia (tra gli altri Brambilla Casalone, Marengo, Faggioni, Chiodi, Dianin, Leone e Petrà) non mancherà il confronto con la filosofia (Vantini), la sociologia (Garelli) e la sessuologia (Graziottin). Ritornare oggi con uno sguardo morale sul plesso di questioni evocate nel titolo significa, infatti, misurarsi con scenari profondamente mutati rispetto a mezzo secolo fa: se la riflessione etica intende ancora illuminare il cammino e la ricerca degli uomini e donne, non può farne a meno.

Si pensi al recente dibattito sul gender (cui sarà dedicata una delle sessioni di lavoro): esso dice di una considerazione dell’identità sessuale della persona in termini assai più complessi rispetto a quanto fosse possibile anche solo immaginare mezzo secolo fa. È un dato rivelatore della necessità di qualificare la ricerca teologica, per affinare l’argomentazione morale, onde interagire in modo efficace con le complesse dinamiche della contemporaneità. L’antropologia e l’etica si vedono chiamate a un approfondimento dei rispettivi profili, per cogliere in forme rinnovate un dato che è pur sempre centrale per la definizione dell’essere umano. E lo stesso dicasi per le questioni legate alla genitorialità responsabile: un’umanità che in mezzo secolo è più che raddoppiata di numero si trova a porsele in maniera diversa.

Il dibattito si annuncia, insomma, vivace, aperto a quella varietà di voci che costituisce un elemento qualificante dello stile di ricerca dell’ATISM. Moralia ragguaglierà sugli esiti del Congresso, che vedrà tra l’altro il rinnovo della presidenza dell’Associazione.

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