Porte orientali d’Europa
Viaggio apostolico in Bulgaria e nella Macedonia del Nord (5-7 maggio 2019)
Il viaggio che papa Francesco ha svolto in Bulgaria e in Macedonia del Nord dal 5 al 7 maggio si è distinto per due elementi: il riconoscimento dei due paesi balcanici come modello di convivenza tra etnie, culture e religioni diverse; e l’esplicito sostegno al processo di adesione di entrambi all’Unione Europea.
Nell’Incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico a Sofia Francesco ha infatti definito la Bulgaria come «un ponte fra Est e Ovest, capace di favorire l’incontro tra culture, etnie, civiltà e religioni differenti, che da secoli hanno qui convissuto in pace». Ed è proprio questa caratteristica che il paese deve valorizzare – con un riferimento esplicito alle difficoltà nell’accoglienza di un gran numero di rifugiati – per avanzare nello «sviluppo, anche economico e civile».
Allo stesso modo la «pacifica e duratura convivenza» di appartenenze etniche e religiose diverse in Macedonia del Nord è «di rilevante significato sulla via di una più stretta integrazione con i paesi europei». Francesco ha auspicato che «tale integrazione si sviluppi positivamente per l’intera regione dei Balcani occidentali, come pure che essa avvenga sempre nel rispetto delle diversità e dei diritti fondamentali».
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