Riconoscere e difendere i diritti dell’uomo
Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede
L’8 gennaio il tradizionale incontro per lo scambio degli auguri di inizio anno tra il papa e il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede è stato l’occasione per stilare un bilancio dei mesi trascorsi e tracciare le linee di sviluppo della diplomazia vaticana per quelli a venire, precisando che «nel rapporto con le autorità civili, la Santa Sede non mira ad altro che a favorire il benessere spirituale e materiale della persona umana e la promozione del bene comune». Nel suo discorso, il papa ha riportato al centro il tema dei diritti umani, cogliendo l’occasione del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948: «Per la Santa Sede, infatti, parlare di diritti umani significa anzitutto riproporre la centralità della dignità della persona, in quanto voluta e creata da Dio a sua immagine e somiglianza». Partendo da questo assunto, Francesco ha poi concretizzato le sue parole, affermando la necessità di difendere la vita, promuovendo la pace, così come politiche a sostegno della famiglia, e intraprendendo azioni positive di accoglienza e integrazione nei confronti dei migranti. In conclusione del discorso ha infine richiamato, accanto ai diritti, i necessari doveri che ognuno di noi ha nei confronti degli altri, per soddisfare le esigenze di giustizia che tengono legata una comunità. Tra gli elementi di maggiore preoccupazione della Santa Sede vi è la questione di Gerusalemme, di recente riaccesasi in seguito alla decisione dell’Amministrazione USA di trasferirvi la sede della propria ambasciata in Israele (cf. qui a p. 99).
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