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Documenti, 9/2017, 01/05/2017, pag. 284

Generare una vita di fede

Al XV Convegno nazionale di pastorale giovanile

Mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena

«Un buon educatore dei giovani agisce a nome della comunità e non da solitario, è mosso dall’amore verso i ragazzi e non si fa prendere da paura e pregiudizio verso di loro, sa mettere i necessari “no” dentro al grande “sì” che è il Vangelo». Intervenendo il 21 febbraio al XV Convegno nazionale di pastorale giovanile, sul tema «La cura e l’attesa. Il buon educatore e la comunità cristiana» (Bologna, 20-23 febbraio 2017), l’arcivescovo di Modena-Nonantola mons. Erio Castellucci ha affrontato un tema che sarà al centro della riflessione della Chiesa cattolica italiana e di quella universale nella XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sui giovani, con una relazione su «Generare la fede. Generare una vita di fede. La comunità cristiana, l’educazione e gli educatori».

La riflessione di mons. Castellucci affronta la questione della pastorale giovanile inquadrandola in modo indissociabile nella vita della comunità cristiana; per fare questo procede a chiarire che cosa s’intenda per «comunità cristiana», e per ciascuno dei livelli di significato (comunità ministeriale, eucaristica, battesimale e civile) evidenzia un’interconnessione con la pastorale giovanile, che appare provocare tutta la pastorale a un modo nuovo di guardarsi, a partire dallo sguardo nuovo dei giovani.

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La soluzione migliore

Biglietti pastorali dei giovani dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola

Mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola

L’arcidiocesi di Modena e Nonantola ha inaugurato l’anno pastorale il 25 settembre con un testo di linee guida firmato dall’arcivescovo, mons. Erio Castellucci, ma nato dalle riflessioni di 80 giovani, provenienti da 26 parrocchie dell’arcidiocesi, «interrogati» durante il campo estivo della pastorale giovanile svoltosi a Campestrin (Trento). Proprio queste riflessioni hanno ispirato la forma, inedita come genere, dei «biglietti pastorali», cui l’arcivescovo ha dato il significativo titolo di La soluzione migliore. I quattro temi su cui s’incentra il documento sono: l’esperienza cristiana delle comunità e dei giovani; i sacramenti e le nuove frontiere della pandemia; il rapporto con il corpo, gli affetti e la sessualità; il necessario dialogo fra Chiesa e creato, per la realizzazione di una «Chiesa ecologica».

Mons. Castellucci ha spiegato che questi temi permettono di seguire il cammino sinodale che la Chiesa italiana sta avviando, facendo leva sul dialogo, sul confronto, sulla preghiera, sulle celebrazioni e sull’attività, con la consapevolezza che la Chiesa è sempre più chiamata a un ascolto profondo, soprattutto dei giovani, dai quali, spesso, può arrivare proprio «la soluzione migliore».