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Documenti, 21/2017, 05/12/2017, pag. 665

La speranza che salva

Lettera pastorale di mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti - Vasto, per l’anno 2017-2018

Mons. Bruno Forte

«La penuria più grande che possiamo sperimentare in noi stessi è quella di speranza, precisamente perché essa è segno della mancanza di un amore che non risulti effimero, come avviene nelle tante forme in cui spesso è esibito e offerto oggi l’amore. È per questo che la tentazione più forte che potrebbe proporsi di fronte agli scenari dei tanti conflitti in corso e delle tante prove della natura e della storia, è la disperazione». Dopo aver trattato negli ultimi anni i temi dell’educazione alla fede e all’esercizio della carità, l’arcivescovo di Chieti - Vasto, mons. Bruno Forte, ha inviato alla sua Chiesa una lettera pastorale per l’anno 2017-2018 intitolata La speranza che salva.Di fronte alla domanda profonda e ineludibile di amore che è insita in ogni cuore umano, e alla tentazione di disperare che sembra affacciarsi prepotentemente negli scenari caotici del presente, il vescovo indaga la sorgente della speranza cristiana, che è l’incontro con Gesù. «La speranza di chi crede non è una rassicurazione mondana, una delle tante ideologie che hanno illuso il mondo e determinato l’alienazione dell’uomo, ma è dono dall’alto: non è qualcosa che diviene in noi, ma Qualcuno che viene a noi».

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Documenti, 2024-3

Il Sinodo, esperienza di fraternità

Mons. Bruno Forte,
arcivescovo di Chieti - Vasto

«Il primo carattere dell’esperienza vissuta è stato precisamente quello di essere un tempo di fraternità, che ha unito donne e uomini fra loro diversissimi, accomunati dall’incontro col Signore Gesù nella sua Chiesa. Per quanto possa sembrare sorprendente, persone di età e culture differenti, con responsabilità e compiti non lievi in vari campi e a diversi livelli, si sono riconosciute unite in una vera e profonda comunione». Il 23 novembre, in occasione del ritiro del clero della diocesi di Salerno, l’arcivescovo Bruno Forte ha proposto una riflessione dal titolo La XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (Prima sessione, 4-29 ottobre 2023). Esperienza e messaggio. Il noto teologo è infatti stato uno dei cinque vescovi italiani che hanno preso parte alle sedute, insieme a mons. Repole (Torino), mons. Brambilla (Novara), mons. Battaglia (Napoli) e mons. Delpini (Milano). 

Quattro settimane di confronto assembleare, dal 4 al 29 ottobre, una consultazione di due anni alle spalle, un anno di approfondimento avviato e un’altra sessione già programmata per ottobre 2024: questa è la portata del processo in corso. Nella sua riflessione mons. Forte ripercorre i temi raccolti dalla Relazione di sintesi (Regno-doc. 21,2023,641) e li accompagna con alcuni spunti, utili per riprendere l’approfondimento nelle Chiese locali in vista della seconda sessione (ottobre 2024).

 

Documenti, 2022-5

La vita che vince la morte

Lettera per la Quaresima e la Pasqua 2022

Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti

«Gli abitatori del tempo sono solidali nell’essere tutti “gettati” verso la morte… tanto più la domanda sulla morte si è affacciata durante la terribile prova della pandemia». Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, ha indirizzato ai suoi fedeli una Lettera per la Quaresima e la Pasqua 2022, intitolandola La vita che vince la morte. Il testo, un invito ad accettare la sfida che la vita (e quindi la morte) ci pone davanti, prende le mosse da una riflessione sulla pandemia in atto. I tanti lutti, a cui abbiamo assistito e continuiamo purtroppo ad assistere, hanno riacceso con nuova urgenza il tema della morte nella fede cristiana: la morte e risurrezione del Figlio in cui si rivela il senso del vivere e del morire umano. Citando Montale, Horkheimer, Lafont, Barsacchi, von Balthasar, il teologo ritorna a «quella morte, dove si è consumata la morte della morte», individuando nel supremo abbandono del Figlio al Padre e nella comunione suprema che li unisce due aspetti della morte di Gesù che possono aiutarci a comprendere il mistero della nostra morte. Secondo la fede cristiana la forza che rende possibile questa unità è lo Spirito Santo: «È lui che unisce e separa l’abbandonato e l’abbandonante del Venerdì santo». Come la veglia costituisce la preparazione all’evento pasquale, così alla morte dobbiamo prepararci vivendo una vita conforme alla volontà di Dio, nella speranza che l’amore condiviso oggi anticipi e prepari la vittoria dell’amore eterno.

 

Documenti, 2020-9

La catechesi e la bellezza di Dio

Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto

La catechesi «impegna tutte le nostre comunità parrocchiali e raggiunge la quasi totalità dei nostri ragazzi, in un contesto profondamente diverso rispetto anche a pochi anni fa, perché tante sono le sfide nuove (basti pensare all’oceano rappresentato dalla “rete” e alla sua presa sui giovani), mentre non pochi tendono ancora a fare catechesi come se nulla fosse cambiato». Perciò mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, ha dedicato il messaggio per la Quaresima e la Pasqua 2020, pubblicato il 1° febbraio, a La catechesi e la bellezza di Dio.

Mons. Bruno Forte, che torna spesso sul tema della «bellezza di Dio» e della «via pulchritudinis» (nel 2019 ha trattato la relazione tra la liturgia e la bellezza di Dio, nella Quaresima 2018 tra i giovani e la bellezza di Dio; cf. anche Regno-doc. 5,2019,176; 3,2005,81), evidenzia come «la “via della bellezza”, attraverso tutte le possibili espressioni artistiche ispirate dalla fede, costituisce un prezioso accesso al dono del Padre fatto nel suo Figlio, “il bel pastore” (Gv 10,11), sotto l’azione dello Spirito consolatore: si pensi all’incidenza catechetica dell’arte cristiana, sia figurativa, che letteraria o musicale».