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Documenti, 15/2017, 01/09/2017, pag. 477

Il ruolo della Chiesa cattolica in Montenegro

Accordo di base tra la Santa Sede e il Montenegro

«La Santa Sede e il Montenegro riaffermano che lo stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e autonomi, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti e alla reciproca collaborazione per lo sviluppo integrale, cioè spirituale e materiale, dell’uomo e per la promozione del bene comune». Firmato in Vaticano il 24 giugno 2011 ed entrato in vigore con la ratifica il 21 giugno 2012, l’Accordo di base tra la Santa Sede e il Montenegro in 21 articoli stabilisce il quadro giuridico delle relazioni tra il Montenegro e la Chiesa cattolica, che ha nel paese circa 20.000 battezzati, il 3,8% della popolazione, nell’arcidiocesi di Antivari, immediatamente soggetta alla Santa Sede, e nella diocesi di Cattaro (Kotor), suffraganea di Spalato in Croazia. In particolare riconosce alla Santa Sede la libertà di esercitare la propria missione apostolica all’interno del paese – dove la popolazione è in maggioranza ortodossa –, compresa la possibilità di erigere edifici di culto, formare associazioni o fondazioni, insegnare e divulgare i propri precetti attraverso i mezzi di comunicazione. Viene inoltre riconosciuto il diritto dei genitori all’educazione religiosa dei figli, tenendo conto della «configurazione multireligiosa del paese», e stabilisce la restituzione dei beni incamerati o nazionalizzati durante gli anni della Repubblica iugoslava.

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