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Documenti, 11/2017, 01/06/2017, pag. 373

La povertà idrica è donna

Agnes Abuom, moderatrice del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle Chiese

Agnes Abuom

Nell’ambito di una serie di riflessioni pubblicate dalla Rete ecumenica per l’acqua (EWN) del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) nel corso della quaresima, è intervenuta anche l’anglicana Agnes Abuom, prima donna e prima africana ad avere la carica di moderatrice del Consiglio ecumenico delle Chiese, con una riflessione su Femminilizzazione della povertà idrica in Africa: riflessioni di una donna africana. «La femminilizzazione della povertà idrica... può essere definita come un fenomeno per cui le donne sperimentano la povertà idrica in percentuali sproporzionatamente più elevate in confronto agli uomini».

Oltre a sottolineare il circolo vizioso tra scarsità d’acqua, povertà e sottosviluppo che colpisce in particolare le donne, Agnes Abuom richiama drammaticamente l’attenzione sulla grave siccità che sta colpendo l’Africa subsahariana e che mette a repentaglio migliaia di vite, e ricorda ai governanti africani le loro responsabilità: «Le Nazioni Unite tra gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile riconoscono l’importanza di ridurre il numero di persone senza accesso sostenibile all’acqua potabile e ai servizi igienici. I paesi e i governi africani devono fare di più per ridurre la povertà idrica».

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Camminare, pregare, lavorare insieme

Nel 70° della fondazione del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC)

Olav Fykse Tveit, Agnes Abuom, papa Francesco

Il 21 giugno papa Francesco, accogliendo l’invito del segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) Olav Fykse Tveit e della moderatrice del Comitato centrale del CEC Agnes Abuom, ha compiuto un pellegrinaggio ecumenico a Ginevra, sede del CEC, in occasione del 70° anniversario della sua fondazione, che avvenne ad Amsterdam il 23 agosto 1948. Al CEC, un’unione fraterna di Chiese costituita oggi da 348 membri di tradizione prevalentemente protestante, anglicana e ortodossa, la Chiesa cattolica partecipa come osservatrice, mentre è membro a pieno titolo della commissione teologica Fede e costituzione e della Commissione missione mondiale ed evangelizzazione (CWME). Il pellegrinaggio, che aveva come motto «Camminando, pregando e lavorando insieme», ha avuto come momenti centrali una preghiera ecumenica e un incontro presso il CEC, durante il quale il segretario Tveit ha detto a Francesco che «la sua leadership è un segno forte di come possiamo trovare espressioni di questa unità nella diakonia e nella missione». Mentre il papa si è richiamato al DNA missionario del movimento ecumenico, affermando: «Come alle origini l’annuncio segnò la primavera della Chiesa, così l’evangelizzazione segnerà la fioritura di una nuova primavera ecumenica».