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Documenti, 7/2016, 01/04/2016, pag. 217

Come procede la protezione dei bambini

Pontificia commissione per la tutela dei minori

Peter Saunders; Marie Collins
La riunione di febbraio della Pontificia commissione per la protezione dei minori (cf. Comunicato stampa) è stata attraversata da uno strappo, relativamente a uno dei suoi membri (cf. Regno-att. 2,2016,11). Dopo un lungo dibattito, il 6 febbraio la maggioranza dei componenti ha chiesto a Peter Saunders, fondatore (anche perché vittima di violenze) della National Association for people abused in childhood, di prendersi un’aspettativa. La divergenza di fondo tra Saunders e il resto dei membri si è resa palese soprattutto sulle finalità dell’ente istituito da papa Francesco nel 2013, che il primo intendeva avente un ruolo di denuncia e investigazione su singoli casi, come la sua dichiarazione (qui a p. 218) mette in luce. Per comprendere la complessità della vicenda, risulta utile la lettura dell’equilibrata – ancorché sofferta – posizione di un altro membro della commissione, Marie Collins, pubblicata il 9 febbraio sul National Catholic Reporter (cf. qui a p. 219). Anch’ella vittima, Collins rifiuta la definizione data da Saunders al gruppo come di «pedine impegnate in un esercizio di complicità e pubbliche relazioni».

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