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Documenti, 19/2016, 01/11/2016, pag. 597

De concordia inter Codices

De concordia inter Codices

Francesco

Con la lettera apostolica De concordia inter Codices, pubblicata il 15 settembre, papa Francesco modifica alcune norme del Codice di diritto canonico (CIC), con lo scopo di renderle più armoniche rispetto alle previsioni del Codice dei canoni delle Chiese orientali (CCEO). «L’obiettivo delle norme introdotte con il presente motu proprio – scrive il pontefice – è quello di raggiungere una disciplina concorde che offra certezza nel modo di agire pastorale nei casi concreti». I due corpi legislativi, pur essendo autonomi, possiedono alcune norme comuni, specialmente per quanto riguarda i rapporti tra soggetti appartenenti rispettivamente alla Chiesa latina e alle Chiese orientali, che se non perfettamente concordi potrebbero portare a difficoltà giuridiche e pastorali. La questione, nota da tempo, si è fatta più urgente negli ultimi anni, a causa della mobilità della popolazione mondiale, che «ha determinato la presenza di un notevole numero di fedeli orientali in territori latini». La lettera si compone di 11 articoli, che vanno a riformare altrettanti canoni del CIC, ed è il frutto del lavoro di una commissione di esperti del Pontificio consiglio per i testi legislativi, che ha deliberato il nuovo testo durante la sua sessione plenaria.

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