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Documenti, 11/2015, 20/03/2015, pag. 10

Pace, un dono e un impegno

Lectio magistralis alla Pontificia università gregoriana

Card. Pietro Parolin

Lo scorso 11 marzo, il cardinale segretario di stato Pietro Parolin è intervenuto all’annuale «Dies Academicus» della Pontificia università gregoriana di Roma. Quest’anno, in un clima geopolitico segnato da una perdurante instabilità, il titolo della giornata era: «La pace: dono di Dio, responsabilità umana, impegno cristiano». Parolin ha sviluppato il tema chiarendo la natura e il compito dell’azione diplomatica della Santa Sede nella costruzione della pace mondiale. «La Santa Sede opera sullo scenario internazionale non per garantire una generica sicurezza (...), ma per sostenere un’idea di pace frutto di giusti rapporti, di rispetto delle norme internazionali, di tutela dei diritti umani fondamentali», ha detto, precisando che la diplomazia vaticana «ha una chiara funzione ecclesiale». Essa «è lo strumento di comunione che unisce il romano pontefice ai vescovi delle Chiese locali o che consente di garantire la vita delle Chiese locali rispetto alle autorità civili», ma anche «il veicolo del successore di Pietro per “raggiungere le periferie”, sia quelle della realtà ecclesiale che quelle della famiglia umana», dove i diplomatici sono chiamati ad agire come «mediatori» per costruire la comunione.

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Documenti, 2024-5

La Santa Sede: stop alla Commissione sinodale

Card. Pietro Parolin; card. Víctor M. Fernández; card. Robert F. Prevost

Con una lettera del 16 gennaio la Santa Sede ha temporaneamente sospeso la prevista istituzione di una commissione, formata da vescovi e laici, che secondo quanto deciso dal Cammino sinodale tedesco avrebbe dovuto portare alla formazione di un Consiglio sinodale permanente. Pubblichiamo la lettera (www.katolisch.de, nostra traduzione dal tedesco).

 

Documenti, 2023-3

Ritrovare lo spirito di Helsinki

Card. Pietro Parolin, segretario di stato vaticano

Il 13 dicembre 2022 l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, in collaborazione con la rivista di geopolitica Limes e i media vaticani, ha organizzato una conferenza su «L’Europa e la guerra. Dallo spirito di Helsinki alle prospettive di pace». All’incontro ha partecipato il segretario di stato vaticano card. Pietro Parolin, con un intervento intitolato «Dallo spirito di Helsinki alle prospettive di pace». Atto finale della Conferenza di Helsinki (o Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa), gli Accordi di Helsinki furono firmati il 1° agosto 1975 da 33 paesi europei dell’Est e dell’Ovest e da Stati Uniti e Canada, e stabilirono dieci principi che contribuirono alla distensione in Europa.

Secondo il segretario di stato vaticano, oggi «non ci sono le condizioni perché si ripeta quanto accaduto a Helsinki». Tuttavia «non possiamo leggere il presente e immaginare il futuro soltanto sulla base dei vecchi schemi, delle vecchie alleanze militari o delle colonizzazioni ideologiche ed economiche». È necessario «un maggiore coinvolgimento… della società civile europea, dei movimenti per la pace» per «rinfrescare e ringiovanire quei concetti di pace e solidarietà che vengono richiamati, a volte “a gettone” e secondo le convenienze, ma dei quali oggi pochi sembrano prendersi effettivamente cura». In questo processo l’Europa deve tornare a essere «faro di una civiltà fondata sulla pace, sul diritto e sulla giustizia internazionale».

 

Documenti, 2021-17

Francesco: ritornare a messa

Card. Pietro Parolin

In occasione della 71ª Settimana liturgica nazionale (Cremona, 23-26.8.2021), il 23 agosto papa Francesco ha inviato per il tramite del cardinale segretario di stato Pietro Parolin un Messaggio al presidente del Centro di azione liturgica, il vescovo di Castellaneta mons. Claudio Maniago. Nel testo il papa auspica un’azione mirata alla necessità di riportare la messa al centro della fede e della spiritualità, dopo il «digiuno» liturgico causato dalle misure di contrasto alla diffusione del COVID-19 (www.vatican.va).