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Documenti, 11/2014, 01/06/2014, pag. 335

Invocazione per la pace in Terra santa e Medio Oriente. Siamo qui, Signore, orientati verso la pace

Mahmoud Abbas
Lo scorso 8 giugno, domenica di Pentecoste, si è tenuta nei Giardini vaticani l’«Invocazione per la pace» alla quale il santo padre Francesco, nel corso del suo recente pellegrinaggio in Terra santa, aveva invitato i presidenti Shimon Peres e Mahmoud Abbas per chiedere il dono della pace fra i popoli israeliano e palestinese (cf. in questo numero a p. 324). A papa Bergoglio e ai due presidenti si è unito il patriarca ecumenico Bartolomeo I. L’incontro si è svolto in tre tempi dedicati ciascuno alla preghiera da parte di una delle tre comunità religiose, in ordine cronologico: ebraica, cristiana, musulmana. Ogni tempo prevedeva un’espressione di lode a Dio, una richiesta di perdono per i peccati contro Dio e contro il nostro prossimo e un’invocazione a Dio affinché conceda il dono della pace in Terra santa e renda tutti capaci di essere costruttori di pace. Al termine, prima di stringersi la mano e piantare un albero di ulivo, quale segno del comune desiderio di pace, hanno preso la parola papa Francesco e i due presidenti Shimon Peres e Mahmoud Abbas. Pubblichiamo di seguito i loro interventi.

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Documenti, 2014-11

Il Signore vi conceda la pace! Invocazione per la pace in Terra santa e Medio Oriente

Francesco, Shimon Peres, Mahmoud Abbas
Lo scorso 8 giugno, domenica di Pentecoste, si è tenuta nei Giardini vaticani l’«Invocazione per la pace» alla quale il santo padre Francesco, nel corso del suo recente pellegrinaggio in Terra santa, aveva invitato i presidenti Shimon Peres e Mahmoud Abbas per chiedere il dono della pace fra i popoli israeliano e palestinese (cf. in questo numero a p. 324). A papa Bergoglio e ai due presidenti si è unito il patriarca ecumenico Bartolomeo I. L’incontro si è svolto in tre tempi dedicati ciascuno alla preghiera da parte di una delle tre comunità religiose, in ordine cronologico: ebraica, cristiana, musulmana. Ogni tempo prevedeva un’espressione di lode a Dio, una richiesta di perdono per i peccati contro Dio e contro il nostro prossimo e un’invocazione a Dio affinché conceda il dono della pace in Terra santa e renda tutti capaci di essere costruttori di pace. Al termine, prima di stringersi la mano e piantare un albero di ulivo, quale segno del comune desiderio di pace, hanno preso la parola papa Francesco e i due presidenti Shimon Peres e Mahmoud Abbas. Pubblichiamo di seguito i loro interventi.