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Documenti, 9/2012, 01/05/2012, pag. 297

La nostra prima, più cara libertà. Commissione ad hoc per la libertà religiosa della USCCB

Commissione ad hoc per la libertà religiosa della USCCB
La «libertà religiosa è sotto attacco sia in patria sia all’estero»: così esordisce il testo che la Commissione ad hoc dei vescovi statunitensi per la libertà religiosa ha reso noto il 12 aprile. Già da tempo in rotta di collisione con l’amministrazione Obama (cf. Regno-att. 18,2011,581), i vertici dell’episcopato USA elencano qui alcuni casi (servizio sanitario, immigrazione, adozione ecc.) di violazione della libertà religiosa; ed esprimono i valori fondativi della propria posizione: è lecito «non obbedire » a una «legge ingiusta» cioè a «una legge umana non radicata (…) nella legge naturale». Il testo chiama tutte le fedi a opporsi a «uno spazio pubblico nudo, spogliato dei temi religiosi», senza per questo rivendicare «uno spazio pubblico sacro, che conceda speciali privilegi» ai credenti. E dopo aver ricordato «il martirio» di cristiani in molte parti del mondo e citato Dignitatis humanae, auspica «uno spazio pubblico civico, in cui tutti i cittadini possano dare il proprio contributo al bene comune», che dia cittadinanza alla «libertà religiosa che Dio ci ha garantito e che la nostra Costituzione tutela».

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