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Documenti, 17/2011, 01/10/2011, pag. 538

Senza nostalgie né ingenue illusioni. Prolusione al Consiglio permanente CEI; Roma, 26-29.9.2011

A. card. Bagnasco
«Insicurezza», «perplessità», «amarezza»: l’incipit della prolusione del card. Bagnasco al Consiglio permanente della CEI (26.9) non dà adito a dubbi. È una dura requisitoria sulla profonda crisi del paese. Il «cinismo», «il potere, il possedere o il piacere» che emergono dalle cronache sono da biasimare anche perché emblema di una grave «riluttanza a riconoscere l’esatta serietà della situazione al di là di strumentalizzazioni e partigianerie». Ne viene un agire «scombinato» che dà «l’impressione che il regolamento dei conti personali sia prevalente rispetto ai compiti istituzionali e al portamen - to richiesto dalla scena pubblica, specialmente in tempi di austerità». Molti altri aspetti sono trattati: uno dei più attesi era quello sulla presenza dei credenti nella scena pubblica, anche in vista di un incontro che si terrà a Todi il 17 ottobre a cui parteciperà massicciamente l’associazionismo di matrice cattolica e che sarà aperto dallo stesso Bagnasco: «Sembra rapidamente stagliarsi all’orizzonte la possibilità di un soggetto culturale e sociale di interlocuzione con la politica, che (…) sia promettente grembo di futuro, senza nostalgie né ingenue illusioni».

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Ora di religione: due nuove intese. Intesa sugli insegnanti

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Lo scorso 28 giugno, presso la sede della Conferenza episcopale italiana, il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Francesco Profumo, e il presidente della CEI, card. Angelo Bagnasco, hanno firmato una duplice intesa. Si tratta della nuova Intesa per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche e dell’Intesa sulle indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole superiori. La prima, che aggiorna quella precedente sottoscritta il 14 dicembre 1985, «di fatto abroga e sostituisce il punto 4 della precedente e ne aggiorna il lessico di tipo scolastico». Essa risponde all’esigenza di «adeguare i profili di qualificazione e i titoli di studio al nuovo ordinamento degli Istituti superiori di scienze religiose» e di «armonizzare il percorso formativo richiesto per l’insegnamento della religione cattolica con quanto previsto in Italia per l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado». La seconda, con la quale «si adeguano le indicazioni didattiche al nuovo ordinamento del secondo ciclo di istruzione e formazione», si articola in quattro distinti documenti relativi ai licei, agli istituti tecnici, agli istituti professionali e ai percorsi dell’istruzione e formazione professionale.
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