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Documenti, 9/2010, 01/05/2010, pag. 278

Testimoni digitali. Quale umanesimo nella cultura digitale?

C. Giuliodori
«Negli anni avvenire siamo chiamati a stare dentro il mondo dei media, sempre più pervasivo ed istantaneo come Internet, alla maniera di credenti capaci di rendere ragione, cioè responsabili, in concreto credibili». Quando mons. Pompili, sottose gretario CEI e direttore del l’Ufficio per le comunicazioni sociali, ha delineato questa prospettiva di sintesi, il 24 aprile, nell’aula Pao lo VI, davanti ad alcune migliaia di comunicatori-pellegrini ivi con venuti per incontrare Benedetto XVI (cf. anche riquadro alle pp. 276s), il convegno «Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale», organizzato dal suo ufficio e dal Servizio nazionale per il progetto culturale, ave va già speso trenta e più interventi, ascoltati con attenzione dai 1.300 animatori della comunicazione e della cultura convocati il 22 e 23 aprile presso l’hotel Summit di Roma. Pubblichiamo qui le tre relazioni di taglio pastorale (quella d’apertura di mons. Crociata, se gretario CEI; quella di mons. Giuliodori, presidente della Commissione episcopale promotrice del convegno, e quella conclusiva del card. Bagnasco) e l’intervento del gesuita p. Spadaro, con i suoi stimolanti interrogativi sul versante teologico.

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Documenti, 2013-7

Il laboratorio di talenti. Nota pastorale sul valore e la missione degli oratori

E. Solmi, C. Giuliodori, Conferenza episcopale italiana
Gli oratori «sono ponti tra la Chiesa e la strada». Lo ha affermato mons. Giuliodori nel presentare – lo scorso 5 aprile, nella sede di Radio vaticana – la Nota pastorale sul valore e la missione degli oratori curata da due Commissioni episcopali della CEI, quella per la Cultura e le comunicazioni sociali e quella per la famiglia e la vita. Inserita nel percorso degli orientamenti pastorali del decennio sull’«educare alla vita buona del Vangelo » (cf. Regno-doc. 19,2010,601ss), la nota intende «riconoscere e sostenere il peculiare valore dell’oratorio» – istituzione che vanta 450 anni di esperienza – «nell’accompagnamento della crescita umana e spirituale delle nuove generazioni». Il testo si struttura in tre parti dedicate rispettivamente alla «memoria viva» delle solide radici dell’esperienza oratoriana; ai fondamenti, alle dinamiche e allo stile dell’educare in oratorio (con una «convinta valorizzazione del gioco, della musica, del teatro, dello sport, della natura, del volontariato e della solidarietà»), e alla «responsabilità ecclesiale» verso quei permanenti «laboratori educativi», che gli oratori «sono stati, sono ancora» e devono diventare sempre più.
Documenti, 2010-9

Testimoni digitali. CEI - Convegno degli animatori della comunicazione e della cultura della Chiesa

M. Crociata, C. Giuliodori, A. Spadato, A. card. Bagnasco
«Negli anni avvenire siamo chiamati a stare dentro il mondo dei media, sempre più pervasivo ed istantaneo come Internet, alla maniera di credenti capaci di rendere ragione, cioè responsabili, in concreto credibili». Quando mons. Pompili, sottose gretario CEI e direttore del l’Ufficio per le comunicazioni sociali, ha delineato questa prospettiva di sintesi, il 24 aprile, nell’aula Pao lo VI, davanti ad alcune migliaia di comunicatori-pellegrini ivi con venuti per incontrare Benedetto XVI (cf. anche riquadro alle pp. 276s), il convegno «Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale», organizzato dal suo ufficio e dal Servizio nazionale per il progetto culturale, ave va già speso trenta e più interventi, ascoltati con attenzione dai 1.300 animatori della comunicazione e della cultura convocati il 22 e 23 aprile presso l’hotel Summit di Roma. Pubblichiamo qui le tre relazioni di taglio pastorale (quella d’apertura di mons. Crociata, se gretario CEI; quella di mons. Giuliodori, presidente della Commissione episcopale promotrice del convegno, e quella conclusiva del card. Bagnasco) e l’intervento del gesuita p. Spadaro, con i suoi stimolanti interrogativi sul versante teologico.