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Documenti, 9/2008, 01/05/2008, pag. 318

Verso una risposta comune: Imparare a esplorare l'amore insieme. Suggerimenti del CEC alle Chiese

Consiglio ecumenico delle Chiese
Il carteggio Una parola comune avviato dai 138 studiosi islamici (Regno- doc. 19,2007,588; Regno-att. 20, 2007,680) ha interpellato anzitutto Benedetto XVI e la Santa Sede (cf. Regno-att. 4,2008,88), ma era diretto ai capi di tutte le Chiese cristiane: e, infatti, senza fare distinzioni quanto al grado di ufficialità, il sito dei promotori dell’iniziativa riportava, alla data del 30 aprile, 56 risposte. Abbiamo scelto due lettere: quella di Aram I, catholicos armenodi Cilicia, presidente del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente (6 febbraio), e quella di Alessio II, patriarca ortodosso di Mosca (14 aprile; cf. Regno-att. 8,2008,240). Pubblichiamo inoltre il documento Imparare ad esplorare l’amore insieme, diffuso dal Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) il 20 marzo. Non si tratta propriamente di una «risposta » (e infatti non viene registrata come tale dal sito A common word), bensì di un commento che «intende aiutare le Chiese nella lettura e nella risposta alla lettera», e insieme invita «Chiese e partner ecumenici... a condividere le loro riflessioni con il CEC come un contributo a una comune comprensione di questa iniziativa e a una comune risposta » (Preambolo).

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Documenti, 2021-7

CEC e Chiese dell’Asia: ripristinare la democrazia

Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), Conferenza cristiana dell'Asia

Il 4 marzo anche il Consiglio ecumenico delle Chiese e la Conferenza cristiana dell’Asia hanno pubblicato una Dichiarazione sulla situazione attuale in Myanmar, in cui condannano il golpe militare del 1° febbraio e chiedono il ritorno alla vita democratica (www.oikoumene.org; nostra traduzione dall’inglese).

Documenti, 2021-5

Servire un mondo ferito

Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso – Consiglio ecumenico delle Chiese

«Questo documento intende offrire un fondamento cristiano per una solidarietà interreligiosa che può ispirare e confermare, in cristiani di tutte le Chiese, l’impulso a servire un mondo ferito non solo dalla pandemia di COVID-19, ma anche da molte altre piaghe». Il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) e il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso hanno pubblicato il 27 agosto scorso un documento congiunto sulla pandemia provocata dal coronavirus. S’intitola La solidarietà interreligiosa al servizio di un mondo sofferente: un appello alla riflessione e all’azione dei cristiani durante e post-COVID-19 e ha lo scopo di stimolare le Chiese e le organizzazioni cristiane a riflettere sull’importanza della solidarietà interreligiosa in un mondo colpito dalla pandemia del COVID-19. «La sfida mondiale di rispondere a questa pandemia ci chiama ad accrescere una consapevole cooperazione ecumenica e interreligiosa».

Il CEC, fondato nel 1948 e con sede a Ginevra, collega più di 550 milioni di cristiani di 350 Chiese protestanti, anglicane, ortodosse e vecchiocattoliche, e s’impegna a mettere in rete le Chiese membri su progetti caritativi, sociali e di sviluppo.

Documenti, 2019-19

La pace in un mondo multireligioso

Consiglio ecumenico delle Chiese – Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso

«Un aspetto peculiare che contraddistingue la maggior parte dei conflitti attuali consiste nell’evidente e a volte drammatica associazione tra violenza e religione». Eppure «l’obiettivo essenziale della vera religione è quello di promuovere la pace: la religione autentica, quindi, non è parte del problema, bensì parte della soluzione». Consapevoli di questa realtà e della «responsabilità morale dei cristiani» e dei seguaci delle altre religioni in questo dilemma, il 21 maggio il Consiglio ecumenico delle Chiese e il Pontificio consiglio per il dialogo religioso hanno pubblicato un documento congiunto dal titolo Educazione alla pace in un mondo multireligioso. Una prospettiva cristiana.

Attraverso questo sussidio, i due organismi indicano il ruolo cruciale che l’educazione svolge nella promozione di una cultura di pace e incoraggiano le Chiese e le organizzazioni cristiane a «riflettere sulle radici strutturali di ciò che ha portato allo sconvolgimento della pace nel mondo», per promuovere un dibattito tra i seguaci delle religioni, coinvolgendo anche gli attori sociali e politici.