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Documenti, 15/2008, 01/09/2008, pag. 507

Lambeth 2008. Indaba.

M.E. Gandolfi
«La Conferenza (di Lambeth) ha assunto una nuova forma – quella dell’indaba – basata sull’idea africana di una discussione fruttuosa sulle preoccupazioni condivise riguardo alla vita che ci accomuna. È un processo e un metodo che impegna ad ascoltarci gli uni gli altri. Un indaba parte in primo luogo dal riconoscere che, perché la nostra vita comunitaria venga arricchita, vi sono questioni che devono essere affrontate e risolte. Esso mette ciascun vescovo – uomo o donna – nella condizione di lasciarsi coinvolgere e di parlare con franchezza senza favorire chi è più comunicativo o chi è più influente. Ogni aspetto della Conferenza è stato un’espressione d’indaba (…). E in particolar modo, abbiamo lavorato assieme sui temi della Conferenza in sessioni d’indaba appositamente dedicate, dove abbiamo trascorso due ore ogni giorno in fruttuose conversazioni che ci hanno aperto all’incontro con la realtà e le preoccupazioni del ministero di ciascuno. Questi incontri faccia a faccia sono stati l’elemento più incoraggiante, impegnativo – anche se a volte frustrante – della Conferenza».

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