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Documenti, 15/2007, 01/09/2007, pag. 482

Famiglia, comunica la tua fede

Card. D. Tettamanzi
In occasione della festa liturgica della natività di Maria, il card. Tettamanzi, arcivescovo di Milano, ha presentato in Duomo il percorso pastorale 2007-2008, intitolato Famiglia, comunica la tua fede!, seconda tappa del piano pastorale triennale (2006-2009) «L’amore di Dio è in mezzo a noi», sulla missione della famiglia a servizio del Vangelo. Dopo aver dedicato il primo anno a «Famiglia, ascolta la parola di Dio», fulcro di questa tappa saranno la trasmissione della fede e l’educazione all’amore, con due impegni specifici: «la vita di fede in famiglia e il dono del battesimo ai figli». In merito al primo impegno, il cardinale esorta le famiglie a far «entrare nelle case più abbondante la parola di Dio» e a coltivare «la preghiera coniugale e familiare». Per quanto riguarda invece il secondo impegno, egli propone di «riscoprire la straordinaria ricchezza e bellezza del battesimo», tramite «una seria catechesi e un’adeguata formazione spirituale» che sia in grado di «accogliere la domanda sincera, anche se poco approfondita, dei genitori e farsi carico di un loro accompagnamento prima e dopo il battesimo».

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Documenti, 2006-11

Verso una nuova strategia pastorale

Nota del card. D. Tettamanzi, arcivescovo di Milano
In occasione della «messa crismale» del Giovedì santo (13 aprile) il card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, ha consegnato ai suoi sacerdoti una nota. Frutto del lavoro di alcuni mesi dei vicari episcopali di zona, del vescovo e del vicario generale, il documento conferma l’orientamento verso le unità pastorali e ne specifica un modello in particolare. Si tratta della «comunità pastorale», «forma di unità pastorale tra più parrocchie… che hanno una cura pastorale unitaria e sono chiamate a un cammino unitario e coordinato». «Il soggetto a cui compete promuovere e guidare l’attività della comunità pastorale è il direttivo pastorale», composto da un sacerdote responsabile, da altri sacerdoti con responsabilità specifiche, da diaconi, consacrati e laici. Pensata come modalità peculiare, particolarmente adatta ai contesti urbani, la «comunità pastorale» risponde alla volontà dell’arcivescovo – confermata nell’omelia dettata per l’occasione – di «tenere vivo lo spirito della missione, ma anche di dare concretezza operativa e impostazione istituzionale alle forme storiche della missione». Cf. Regno-att. 10,2006,299ss.
Documenti, 2005-5

Gratitudine e preghiera

Card. D. Tettamanzi
Le esequie di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e liberazione morto il 22 febbraio scorso, sono state celebrate nel duomo di Milano il 24, presiedute dall’arcivescovo, card. Tettamanzi – che ha rivolto un indirizzo di saluto prima del congedo del feretro –, mentre l’omelia è stata pronunciata dal card. Ratzinger. «Il cristianesimo è un incontro, una storia di amore, è un avvenimento»: questo è per Ratzinger il cuore dell’insegnamento di Giussani, che è stato capace di andare oltre le inevitabili «valli oscure del discernimento, delle avversità, delle opposizioni, delle contrarietà ideologiche». Considerando superati i momenti delle frizioni a livello diocesano, e in particolare con l’associazionismo storico, il messaggio del papa (che porta la stessa data del secondo ricovero al Gemelli; cf. riquadro a p. 132) parla del «grande attaccamento (di Giussani) anche alla sua diocesi e ai suoi pastori», definendo il fondatore di CL un «fervente sacerdote ambrosiano». Infine il tributo di don J. Carrón, il successore designato, al fondatore – «La nostra fede è stata ed è plasmata dalla presenza di don Giussani, dal suo sguardo, dal suo impeto di vita» – e allo stile più tipico di CL: «Questo è il realizzarsi più capillare del metodo dell’incarnazione. Solo il mistero diventato presenza affettivamente attraente può dare all’uomo la chiarezza e l’energia affettiva adeguata per accoglierlo».
Documenti, 2004-19

44a Settimana sociale - I cattolici e la democrazia

Intervento del card. D. Tettamanzi
Una descrizione dei nuovi scenari che si aprono, in Italia e a livello globale, di fronte alla democrazia e dei poteri che la definiscono, e dunque un’analisi delle difficoltà che la governance della democrazia si trova oggi ad affrontare. È quanto ha realizzato, in un lavoro biennale culminato nelle giornate del 7-10 ottobre scorso, la 44a Settimana sociale dei cattolici italiani si «La democrazia: nuovi scenari, nuovi poteri» (cf. Regno-att. 18,2004,593). La documentazione che riportiamo, senza pretesa di completezza, intende riflettere l’andamento stesso dei lavori, che avevano convocato a Bologna circa 1.200 delegati, proponendo i principali testi introduttivi (di mons. Chiarinelli, del card. Ruini e del prof. Casavola, oltre al messaggio di Giovanni Paolo II) e un intervento per ciascuna delle tavole rotonde in cui si è articolato il dibattito, sui quattro versanti di «scienza e tecnologia» (P. Binetti), «economia e finanza» (G. Bazoli, P.P. Baretta), «democrazia e informazione» (F. Casetti), «politica e poteri» (F. Pizzetti, F. Viola), fino alla sessione conclusiva su «i cattolici e la democrazia» (card. Tettamanzi).