D
Documenti
Documenti, 9/2006, 01/05/2006, pag. 273

Fama di santità e vero martirio

Benedetto XVI - Lettera alla Congregazione delle cause dei santi
«Non si potrà iniziare una causa di beatificazione e canonizzazione se manca una comprovata fama di santità»; «la prassi ininterrotta della Chiesa stabilisce la necessità di un miracolo fisico, non bastando un miracolo morale», e per parlare di «vero martirio» è necessario che «affiori, direttamente o indirettamente, pur sempre in modo moralmente certo, l’odium fidei del persecutore». Con grande chiarezza, rivolgendosi con una lettera alla sessione plenaria della Congregazione delle cause dei santi, Benedetto XVI amplia la sua precedente decisione di rendere più visibile, nelle celebrazioni, la distinzione tra beatificazioni e canonizzazioni (le conseguenti disposizioni della Congregazione in Regno-doc. 5,2006,164) e puntualizza alcuni criteri in merito alle cause che verranno istruite da oggi in poi. La prima raccomandazione, a proposito della «fama di santità», rientra nell’intento di «salvaguardare la serietà delle investigazioni che si svolgono nelle inchieste diocesane sulle virtù dei servi di Dio», che saranno prossimamente oggetto di un’istruzione della Congregazione stessa.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.