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Documenti, 19/2006, 01/11/2006, pag. 663

Cittadinanza (Convegno di Verona - Introduzioni agli ambiti)

L. Diotallevi

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Attualità, 2012-14

CEI - Opere sanitarie e sociali: multiformi e complesse. Una rete forte di servizi e addetti

L. Diotallevi
Nelle scorse settimane sono stati diffusi i risultati della «Rilevazione dei servizi socioassistenziali e sanitari ecclesiali in Italia» promossa congiuntamente dalla Consulta ecclesiale nazionale degli organismi socio-assistenziali, dalla Caritas italiana e dall’Ufficio nazionale per la pastorale della sanità della Conferenza episcopale italiana. Ne è risultato il quadro «di una Chiesa viva, attenta alle persone più fragili e fattivamente presente accanto a coloro che soffrono», una Chiesa che attraverso tali opere ha sempre ma nifestato un «ruolo di testimonianza e di profezia» di cui oggi si avverte «una necessità anche maggiore, perché il prendersi cura di tante vite ferite rappresenta un formidabile annuncio di speranza ed è in se stesso una straordinaria risorsa sia per l’educazione alla fede sia per la convivenza civile» (dall’Introduzione di mons. M. Crociata, segretario generale della CEI). Dal volume a firma dei tre organismi promotori Opere per il bene comune (EDB, Bologna 2012), che presenta e analizza i risultati della rilevazione, riprendiamo in questo articolo il c. 3 di «lettura sociologica dei dati», a firma del prof. L. Diotallevi, e, nel riquadro alle pp. 482-483, alcuni brani del c. 1, in cui F. Soddu e A. Manto (direttori, rispettivamente, di Caritas italiana e dell’Ufficio CEI per la pastorale della sanità) ne delineano le «prospettive pastorali».
Documenti, 2006-19

Dare forma storica alla testimonianza. Introduzioni agli ambiti (Convegno di Verona)

R. Iafrate, A. Fabris, A. Sabatini, C. Esposito, L. Diotallevi
«È opportuno che l’esercizio della testimonianza» – affermava la Traccia di riflessione in preparazione del convegno (n. 5; Regno-doc. 13,2005,346) – «presti attenzione ad alcune grandi aree dell’esperienza personale e sociale. In tal modo si potrà dare forma storica alla testimonianza cristiana in luoghi di vita particolarmente sensibili o rilevanti per definire un’identità umana aperta alla speranza cristiana». Su questa scia le relazioni introduttive ai cinque ambiti, tenute da docenti universitari competenti in materia e che hanno aperto i lavori dei 30 gruppi di studio, marcano – come ha ribadito il card. Ruini nel suo intervento conclusivo (n. 4; qui a p. 690) – il «notevole passo in avanti rispetto all’impostazione prevalente ancora al Convegno di Palermo, che puntava» più all’«unità della pastorale» che «all’unità della persona». La focalizzazione sugli ambiti di vita sottolinea quindi la necessità di un’«opera formativa che le nostre comunità sono chiamate a compiere» tenendo conto «della persona concreta con l’intero complesso delle sue esperienze, situazioni e rapporti». Stampa (17.10.2006) da sito Internet www.convegnoverona.it