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Documenti, 21/2005, 01/12/2005, pag. 601

Accogliamo il Signore

Mons. Giovanni Giudici, vescovo di Pavia
La corposa lettera pastorale che il vescovo mons. Giovanni Giudici scrive alla propria Chiesa di Pavia per l’anno pastorale 2005/2006, Accogliamo il Signore: siamo la sua famiglia. Comunione e discernimento (28.8.2005), parte dalla constatazione che l’anno trascorso sia stato segnato in maniera tutta particolare dalla morte di Giovanni Paolo II e dall’elezione di Bendetto XVI: «Il lavoro semplice, quotidiano e impegnativo (…) delle nostre comunità parrocchiali ha avuto per qualche giorno il riscontro di un’immagine grandiosa, vivida e bella di che cosa la fede è in grado di fare nella vita delle persone». In un momento in cui la «straordinaria forza dei moderni mezzi di comunicazione» ha fornito al mondo un’immagine di Chiesa universale unita nella fede, mons. Giudici chiede che tutti riconoscano «il legame che esiste tra il semplice e il quotidiano vivere delle nostre comunità cristiane» e tale evento irripetibile. «La comprensibile commozione collettiva, e la preghiera per un defunto papa e per una nuova guida della Chiesa trovano il loro alimento in comunità vive, in cui la fede è annunciata e in cui la carità di Cristo è vissuta». Rileggendo l’episodio di Abramo e i tre pellegrini e Matteo 18 sul tema dei «piccoli», viene tratteggiato un percorso pastorale diocesano in vista del Convegno ecclesiale nazionale (Verona, 2006).

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