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Documenti, 19/2005, 01/11/2005, pag. 521

Eucaristia vita e missione della Chiesa

Sinodo dei vescovi, XI Assemblea generale ordinaria
A 40 anni di distanza il sinodo dei vescovi «riafferma che il concilio Vaticano II ha posto le basi necessarie per un rinnovamento liturgico autentico. È necessario, quindi, coltivare i frutti positivi e correggere gli abusi che si sono infiltrati nella pratica»: con queste parole il messaggio finale dell’XI Assemblea ordinaria del sinodo sintetizza i suoi lavori, svoltisi a Roma (2-23.10.2005) con il titolo «L’eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa». 256 i membri dell’assemblea, in maggioranza al sinodo per la prima volta: 50 dall’Africa, 59 dall’America, 44 dall’Asia, 95 dall’Europa, 8 dall’Oceania. Indetto da Giovanni Paolo II, è il primo sinodo dei vescovi presieduto da Benedetto XVI. Confermata l’attuale prassi per i problemi più discussi: la scarsità dei preti, le celebrazioni in attesa di sacerdote, i viri probati, la comunione ai divorziati risposati, l’intercomunione e la concelebrazione ecumenica. Pubblichiamo: la Relatio ante disceptationem e quella post disceptationem del relatore generale, card. Angelo Scola (la prima con un taglio di proposta, la seconda a consuntivo del dibattito), il messaggio finale al popolo di Dio («Eucaristia: pane vivo per la pace del mondo») e le 50 proposizioni che, assieme agli altri materiali prodotti dal sinodo, sono sottoposte al papa. La pubblicazione di queste ultime, in versione «provvisoria, ufficiosa e non ufficiale», costituisce una delle novità di metodo dell’assemblea, accanto al libero dibattito (un’ora al giorno) e alla contrazione dei tempi (una settimana in meno).

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Documenti, 2005-19

Eucaristia vita e missione della Chiesa. Messaggio del Sinodo

Sinodo dei vescovi, XI Assemblea generale ordinaria
A 40 anni di distanza il sinodo dei vescovi «riafferma che il concilio Vaticano II ha posto le basi necessarie per un rinnovamento liturgico autentico. È necessario, quindi, coltivare i frutti positivi e correggere gli abusi che si sono infiltrati nella pratica»: con queste parole il messaggio finale dell’XI Assemblea ordinaria del sinodo sintetizza i suoi lavori, svoltisi a Roma (2-23.10.2005) con il titolo «L’eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa». 256 i membri dell’assemblea, in maggioranza al sinodo per la prima volta: 50 dall’Africa, 59 dall’America, 44 dall’Asia, 95 dall’Europa, 8 dall’Oceania. Indetto da Giovanni Paolo II, è il primo sinodo dei vescovi presieduto da Benedetto XVI. Confermata l’attuale prassi per i problemi più discussi: la scarsità dei preti, le celebrazioni in attesa di sacerdote, i viri probati, la comunione ai divorziati risposati, l’intercomunione e la concelebrazione ecumenica. Pubblichiamo: la Relatio ante disceptationem e quella post disceptationem del relatore generale, card. Angelo Scola (la prima con un taglio di proposta, la seconda a consuntivo del dibattito), il messaggio finale al popolo di Dio («Eucaristia: pane vivo per la pace del mondo») e le 50 proposizioni che, assieme agli altri materiali prodotti dal sinodo, sono sottoposte al papa. La pubblicazione di queste ultime, in versione «provvisoria, ufficiosa e non ufficiale», costituisce una delle novità di metodo dell’assemblea, accanto al libero dibattito (un’ora al giorno) e alla contrazione dei tempi (una settimana in meno).
Documenti, 2005-19

Ai vescovi cinesi assenti

Sinodo dei vescovi, XI Assemblea generale ordinaria
Ai quattro vescovi cinesi che Benedetto XVI aveva nominato membri dell’XI Assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi e che non avevano ricevuto dal governo cinese il permesso di uscire dal paese (cf. Regno-att. 16,2005,512) l’assemblea ha indirizzato il 22 ottobre una Lettera ai vescovi cinesi membri dell’XI assemblea generale ordinaria assenti dall’aula sinodale, che pubblichiamo di seguito (Bollettino Synodus episcoporum, Edizione italiana, n. 32, 22.10.2005). Dei quattro – mons. Antonio Li Duan, arcivescovo di Xian, mons. Aloysius Jin Luxian, vescovo di Shanghai, entrambi riconosciuti dal governo cinese; mons. Giuseppe Wei Jingyi, vescovo di Qiqihar, non riconosciuto dal governo; mons. Luca Li Jingfeng, vescovo di Fengxiang (Shaanxi), riconosciuto dal governo solo un anno fa – l’ultimo aveva risposto all’invito di Benedetto XVI con una lettera scritta in latino, che è pervenuta al papa il 6 ottobre ed è stata letta durante i lavori sinodali dal card. Scola il 18 ottobre.
Documenti, 2005-19

Eucaristia vita e missione della Chiesa. Elenco finale delle proposizioni

Sinodo dei vescovi, XI Assemblea generale ordinaria
Ai quattro vescovi cinesi che Benedetto XVI aveva nominato membri dell’XI Assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi e che non avevano ricevuto dal governo cinese il permesso di uscire dal paese (cf. Regno-att. 16,2005,512) l’assemblea ha indirizzato il 22 ottobre una Lettera ai vescovi cinesi membri dell’XI assemblea generale ordinaria assenti dall’aula sinodale, che pubblichiamo di seguito (Bollettino Synodus episcoporum, Edizione italiana, n. 32, 22.10.2005). Dei quattro – mons. Antonio Li Duan, arcivescovo di Xian, mons. Aloysius Jin Luxian, vescovo di Shanghai, entrambi riconosciuti dal governo cinese; mons. Giuseppe Wei Jingyi, vescovo di Qiqihar, non riconosciuto dal governo; mons. Luca Li Jingfeng, vescovo di Fengxiang (Shaanxi), riconosciuto dal governo solo un anno fa – l’ultimo aveva risposto all’invito di Benedetto XVI con una lettera scritta in latino, che è pervenuta al papa il 6 ottobre ed è stata letta durante i lavori sinodali dal card. Scola il 18 ottobre.