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Documenti, 13/2005, 01/07/2005, pag. 374

Ottavo rapporto

Gruppo misto di lavoro cattolici-CEC
Il periodo di tempo in cui l’attuale Gruppo misto di lavoro (GML) tra il Consiglio ecumenico delle Chiese e la Chiesa cattolica romana ha operato (1999-2005) ha visto l’intensificarsi di una partecipazione della Chiesa cattolica sempre più qualificata e convinta dell’impegno ecumenico, ma è anche stato il teatro di «situazioni difficili e tragiche per il mondo» e di «nuove sfide per le Chiese» e per l’ecumenismo stesso. Questo Ottavo rapporto, licenziato all’inizio del 2005, rende conto degli intensi scambi di visite, delle numerose riunioni, dei documenti di studio e dei gruppi di lavoro che hanno caratterizzato l’attività del Gruppo misto; in altre parole, dell’esperienza di «fraternità cristiana» vissuta dai membri del gruppo. Si va dalla partecipazione ecumenica al giubileo della Chiesa cattolica nel 2000, alla giornata di preghiera per la pace ad Assisi a sfondo interreligioso nel 2002; ma vi sono stati anche i riflessi delle frizioni con le Chiese ortodosse nel CEC a seguito dell’VIII Assemblea di Harare; o le riflessioni su come coinvolgere nel movimento ecumenico le comunità evangelicali e pentecostali. Significativamente tra il 2004 e il 2005 cadono il 40o di promulgazione del decreto sull’ecumenismo Unitatis redintegratio e conseguentemente della fondazione del Gruppo misto di lavoro. Questo rapporto, che viene presentato alla IX Assemblea del CEC di Porto Alegre (febbraio 2006), rappresenta quindi il bilancio di un mandato ma anche di un’intera stagione, straordinariamente feconda, di relazioni ecumeniche.

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Ispirati dalla stessa visione

Gruppo misto di lavoro cattolici-CEC
Il fuoco dell’«Appendice E» all’Ottavo rapporto del Gruppo misto di lavoro fra la Chiesa cattolica romana e il Consiglio ecumenico delle Chiese, dal titolo Ispirati dalla stessa visione, è costituito dalla partecipazione cattolica a consigli regionali e nazionali di Chiese: quelle associazioni volontarie di Chiese, cioè, che entro un’area geografica definita e senza compromettere l’identità e l’autorità dei membri si propongono di condividere una riflessione e un’azione comune sui temi dell’unità e della testimonianza cristiane. La partecipazione della Chiesa cattolica romana, che attualmente aderisce a 70 dei 120 consigli di Chiese esistenti (cf. riquadro a p. 000), è successiva alla svolta portata dal concilio Vaticano II nell’atteggiamento cattolico verso l’ecumenismo. Con 40 anni di esperienza alle spalle, dunque, il Gruppo misto propone alle Chiese questo studio come un documento di lavoro per tracciare un bilancio delle difficoltà che permangono in queste esperienze e dei problemi nuovi che si vanno affacciando, e raccomanda la convocazione di una nuova consultazione internazionale sul tema (l’ultima risale al 1993).
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La natura e lo scopo del dialogo

Gruppo misto di lavoro cattolici-CEC
La natura e scopo del dialogo ecumenico costituiscono l’«Appendice D» dell’Ottavo rapporto del Gruppo misto di lavoro tra Consiglio ecumenico delle Chiese e Chiesa cattolica (cf. Regno-doc. 13,2005,374ss) pubblicato all’inizio del 2005. Il testo «segnala l’importanza della cultura del dialogo nelle Chiese, offre una riflessione teologica sulla natura del dialogo e suggerisce una spiritualità che possa guidare i cristiani e le loro comunità nel reciproco avvicinamento», in un momento in cui si sente bisogno del dialogo ma emergono «confessionalismi esclusivisti» e in cui, a fronte di risultati «considerevoli» nel cammino verso l’unità, si registrano «frammentazioni e fratture» specialmente «all’interno delle Chiese». Tra le numerose attenzioni che il testo suggerisce, va colta quella rispetto agli evangelicali e ai pentecostali – «tra le comunità cristiane che crescono più in fretta –, molto attenti al tema della «missione» che però non è perseguita collaborando con le «altre Chiese… nemmeno dove tali Chiese sono radicate da secoli»; e quella della cura del momento della «recezione», perché «gli accordi raggiunti col dialogo ecumenico» abbiano un effettivo «impatto sulla vita e la testimonianza delle Chiese» e conducano «a un nuovo livello di comunione».