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Documenti, 7/2004, 01/04/2004, pag. 195

Reazioni e commenti

C.F. Ruppi; D.U. D'Ambrosio; I frati cappuccini
«Suo compito precipuo, venerato fratello, sarà la cura pastorale nei confronti dei pellegrini che giungono a San Giovanni Rotondo». Poco meno di un anno fa, l’ingresso di mons. D’Ambrosio nella diocesi di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo fu accompagnato da una clamorosa polemica sollevata dai frati cappuccini della provincia religiosa «Sant’Angelo e padre Pio» a causa dell’incarico di delegato della Santa Sede «per il santuario», oltre che per le opere, di padre Pio, compreso nella nomina di mons. D’Ambrosio (cf. Regno-att. 10,2003,313). Con la lettera che pubblichiamo, diffusa l’11 marzo, il papa definisce chiaramente le motivazioni e gli obiettivi di quella decisione: «l’amplissimo raggio di influenza» che la devozione a padre Pio ha raggiunto nel mondo, richiamando ogni anno presso il santuario migliaia e migliaia di fedeli, ha reso evidente «l’opportunità di un nesso più stretto tra il santuario e la Santa Sede». I frati cappuccini, che questa volta non hanno eccepito sulla decisione del papa (cf. riquadro a p. 195, che comprende anche una dichiarazione di mons. D’Ambrosio e un più ampio commento di mons. Ruppi, presidente della Conferenza episcopale pugliese), hanno invece comunicato, pochi giorni dopo, che il 1° luglio prossimo verrà inaugurata la nuova grande chiesa che essi hanno voluto a San Giovanni Rotondo, progettata da Renzo Piano e in costruzione dal 1994.

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