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Documenti, 7/2004, 01/04/2004, pag. 213

Quale Chiesa per la nostra terra

Mons. Vincenzo Savio, vescovo di Belluno-Feltre
«Chi siamo noi cristiani di Belluno-Feltre? Come viene percepita la nostra presenza e la nostra opera? Cosa si richiede alla Chiesa diocesana?... Un desiderio attraversa tante risposte con una direzione univoca: la ricerca di una Chiesa-madre, il bisogno di sentire il suo cuore, l’attesa di ascoltare dalle sue labbra parole comprensibili, buone, amichevoli». Riflette su questo la nota pastorale del vescovo di Belluno-Feltre, mons. Vincenzo Savio, Quale Chiesa per la nostra terra, del 15 dicembre 2003. Si tratta di una lettura dei dati dell'indagine socio-religiosa in provincia all'interno del cammino sinodale in corso, ma anche dell’ultimo documento del vescovo. Malato da mesi, il 31 marzo mons. Savio è morto. Solo pochi giorni prima con grande fatica firmava il suo testamento spirituale (cf. riquadro a p. 000) e una lettera a mons. Romeo, nunzio apostolico in Italia, di cui riportiamo un passo, letto durante i funerali. «Probabilmente il Signore ha voluto che io esercitassi il mio ministero dando non solo la testimonianza di un’efficienza umana, quanto di un coraggio che viene dalla fede e dalla speranza in Dio, nostro Salvatore. Probabilmente Dio ha voluto che manifestassi l’amore che ho sempre avuto per il Signore, attraverso la testimonianza di un abbandono ai suoi disegni di salvezza. In fondo non è forse il Cristo inerme sulla Croce che ha risvegliato la fede del centurione? Non è questo che il Risorto intendeva quando ha detto a Paolo: “Ti basta la mia grazia: la mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza?”. Sì, è la forza dello Spirito del Signore che anima e fa portare frutto a tutta la nostra attività pastorale!... Sperando di riuscire a incominciare presto ad amare “per l’eternità” colui che è “SOLO AMORE”. Vincenzo Savio sdb».

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Documenti, 2004-7

Il testamento spirituale del vescovo

Mons. Vincenzo Savio, vescovo di Belluno-Feltre
«Chi siamo noi cristiani di Belluno-Feltre? Come viene percepita la nostra presenza e la nostra opera? Cosa si richiede alla Chiesa diocesana?... Un desiderio attraversa tante risposte con una direzione univoca: la ricerca di una Chiesa-madre, il bisogno di sentire il suo cuore, l’attesa di ascoltare dalle sue labbra parole comprensibili, buone, amichevoli». Riflette su questo la nota pastorale del vescovo di Belluno-Feltre, mons. Vincenzo Savio, Quale Chiesa per la nostra terra, del 15 dicembre 2003. Si tratta di una lettura dei dati dell'indagine socio-religiosa in provincia all'interno del cammino sinodale in corso, ma anche dell’ultimo documento del vescovo. Malato da mesi, il 31 marzo mons. Savio è morto. Solo pochi giorni prima con grande fatica firmava il suo testamento spirituale (cf. riquadro a p. 000) e una lettera a mons. Romeo, nunzio apostolico in Italia, di cui riportiamo un passo, letto durante i funerali. «Probabilmente il Signore ha voluto che io esercitassi il mio ministero dando non solo la testimonianza di un’efficienza umana, quanto di un coraggio che viene dalla fede e dalla speranza in Dio, nostro Salvatore. Probabilmente Dio ha voluto che manifestassi l’amore che ho sempre avuto per il Signore, attraverso la testimonianza di un abbandono ai suoi disegni di salvezza. In fondo non è forse il Cristo inerme sulla Croce che ha risvegliato la fede del centurione? Non è questo che il Risorto intendeva quando ha detto a Paolo: “Ti basta la mia grazia: la mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza?”. Sì, è la forza dello Spirito del Signore che anima e fa portare frutto a tutta la nostra attività pastorale!... Sperando di riuscire a incominciare presto ad amare “per l’eternità” colui che è “SOLO AMORE”. Vincenzo Savio sdb».