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Documenti, 13/2004, 01/07/2004, pag. 449

Giornalismo e conflitti

Norberto G. Gaitano
La vera informazione è liberatrice; nel raccontare un conflitto il giornalista deve porsi dalla parte delle vittime; l'informazione non può promuovere la xenofobia e il nazionalismo; la pace passa dalla non violenza come via di soluzione dei conflitti e non dal pacifismo come ideologia. Questi i quattro principi orientativi proposti dal prof. Norberto G. Gaitano come criterio dell'attività giornalistica: ispirati da un lato dalla Pacem in terris e dai suoi notori «pilastri» (verità, giustizia, amore, libertà); dall’altro dal contesto attuale dell’informazione mondiale: manipolazione del linguaggio, «inquadramento» nelle truppe, «etnocentrismo» occidentale, conflitti dimenticati…). La relazione su «Giornalismo e conflitti» è stata proposta nel corso di una giornata di studio organizzata dalla Pontificia università gregoriana, dalla Pontificia università salesiana e dalla Pontificia università della Santa Croce: presso la sede di quest'ultima, a Roma, il 21 novembre 2003 hanno preso la parola inviati di guerra di diverse testate, esperti della comunicazione e docenti universitari sul tema: «Raccontare per cercare di scuotere l'indifferenza». Il prof. Gaitano mostra dapprima il ruolo svolto dai media in alcune recenti situazioni conflittuali (non necessariamente belliche); poi esemplifica in che misura la prassi corrente sui media internazionali è lontana dai quattro principi enunciati in apertura; infine descrive la «Peace Journalism Option», proposta programmatica di un gruppo internazionale di giornalisti formulata già nel 1997 e rivolta a offrire un'alternativa ai cosiddetti «media dell'odio»

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