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Documenti, 11/2003, 01/06/2003, pag. 372

Uno scontro di civiltà?

S.P. Huntington
«La mia ipotesi è che la fonte principale di conflitto in questo nuovo mondo non sarà in prima istanza di natura ideologica o economica. Le divisioni più profonde per l’umanità e le fonti più importanti di conflitto saranno di tipo culturale… Lo scontro delle civiltà sarà la prima linea di domani». Questa è la perentoria e centrale tesi del saggio di Samuel P. Huntington, docente all’Università di Harvard, «The Clash of Civilizations?», elaborato all’indomani della fine della Guerra fredda e pubblicato da Foreign Affairs nel 1993 [72(1993)3, 22ss]. Divenuto in breve un classico della politica internazionale, ha visto la sua tesi richiamata da più parti e ampiamente dibattuta: lo stesso Huntington la mitigò nel volume uscito nel 1996 (The Clash of Civilisations and the Remaking of World Order; tr. it. Garzanti 2001) come frutto maturo di quel saggio, in cui l’autore affermava: «I conflitti più pericolosi e importanti non saranno solo tra classi sociali, ricchi e poveri, o altri gruppi definiti economicamente, ma tra popoli appartenenti a diverse entità culturali».

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