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Documenti, 9/2002, 01/05/2002, pag. 267

Un appuntamento che si ripete

G. Mc.
«A causa del grande male fatto da alcuni sacerdoti e religiosi, la Chiesa stessa viene guardata con diffidenza e molti si sentono offesi per come loro appare che abbiano agito i responsabili ecclesiastici in tale questione». È lucido l'approccio di Giovanni Paolo II alla crisi di credibilità che ha investito la Chiesa cattolica negli Stati Uniti a seguito delle rivelazioni di violenze sessuali ai danni di minori compiute nel recente passato da un certo numero di sacerdoti (cf. Regno-att. 4,2002,92s; 8,2002,227; Regno-doc. 7,2002,204ss). Mentre l'«onda» della copertura mediatica raggiungeva negli Stati Uniti il suo massimo, si è allestito in tempi rapidi un «incontro interdicasteriale» tra i cardinali statunitensi, i vertici della Conferenza dei vescovi e i capi dei dicasteri romani interessati (cf. riquadro a p. 267). Duplice la prospettiva della riunione, celebrata il 23 e 24 aprile: offrire all'opinione pubblica la testimonianza che l'istituzione ecclesiale ha preso coscienza al suo massimo livello gerarchico della gravità della crisi, e coinvolgere preventivamente la Santa Sede nelle decisioni che verranno votate nel corso della prossima assemblea generale dell'episcopato (giugno 2002). Oltre al discorso di Giovanni Paolo II, pubblichiamo il saluto del card. Sodano, il Comunicato finale e un breve Messaggio rivolto dai convenuti ai sacerdoti americani. L'Osservatore romano 24.4.2002, 5; 26.4.2002, 6.

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