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Documenti, 3/2002, 01/02/2002, pag. 81

Lo spazio e il ruolo della religione

Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede
Ascoltare la domanda su «il posto e l’uso della religione nella vita degli uomini e delle società» (n. 3), suscitata, in particolare, dagli «odiosi attentati dell'11 settembre», dal fatto che la Terra santa «è sempre, per colpa degli uomini, una terra di fuoco e di sangue», ma anche dalla «marginalizzazione delle religioni» che pare orientare la riflessione avviata in vista della stesura di una Costituzione dell'Unione Europea (su questo tema, cf. ampiamente Regno-att. 2,2002,1ss). È questa l'istanza più netta emersa il 10 gennaio scorso, quando Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza i membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, per la presentazione degli auguri per il nuovo anno, e ha rivolto loro il tradizionale discorso sull'attualità internazionale. Il testo, che non dimentica altri aspetti significativi, in negativo e in positivo, della situazione mondiale, si conclude indicando ai governanti alcune «grandi sfide che ci attendono»: difesa della vita umana; promozione della famiglia; eliminazione della povertà; rispetto dei diritti dell’uomo; disarmo; lotta contro le grandi malattie; salvaguardia dell’ambiente; applicazione rigorosa del diritto e delle convenzioni internazionali. L'Osservatore romano 11.1.2002, 7-8.

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