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Documenti, 3/2002, 01/02/2002, pag. 87

Comunione e riconoscimento

Lettera a mons. Rangel e all'Unione «San Giovanni Maria Vianney»
Con la consegna di una lettera di Giovanni Paolo II, il 18 gennaio scorso si è formalmente ricomposto lo scisma con la comunità lefebvriana di Campos, in Brasile (cf. Regno-att. 2,2002,12). La Santa Sede ha accompagnato la pubblicazione della lettera con questa «introduzione»: «Il 15 agosto dello scorso anno, mons. Licinio Rangel, insieme a 25 sacerdoti dell’Unione “San Giovanni Maria Vianney” di Campos, in Brasile, indirizzava al santo padre una lettera, nella quale manifestava la sua volontà di piena adesione alla Chiesa cattolica, chiedendo di essere assolto dalla scomunica in cui era incorso, il 28 luglio 1991, per avere accettato di essere ordinato vescovo, senza mandato pontificio. Nella solennità del s. Natale del 2001, il santo padre ha inviato una lettera autografa a mons. Rangel, assolvendolo dalla scomunica e ricevendolo nella piena comunione cattolica. Successivamente, lo ha nominato amministratore di una nuova giurisdizione, con sede nella diocesi di Campos, per la cura pastorale dei fedeli che rimangono legati al rito tridentino. Su mandato del santo padre, la lettera pontificia è stata consegnata dal card. Darío Castrillón Hoyos, presidente della Pontificia commissione “Ecclesia Dei”, a mons. Rangel il 18 gennaio, nel corso di una celebrazione nella cattedrale di Campos. Durante detta celebrazione, mons. Rangel ha fatto la Professione di fede, ha emesso il Giuramento di fedeltà al sommo pontefice, dichiarando, in pari tempo, di accettare tutti gli insegnamenti del concilio ecumenico Vaticano II». Pubblichiamo qui, oltre alla lettera del papa, la lettera di mons. Rangel, la dichiarazione da questi formulata il 18 gennaio a nome anche dei suoi sacerdoti e l'allocuzione pronunciata nella stessa occasione dal card. Castillón Hoyos. Originali: stampe (28.1.2002) da siti Internet: www.seminario-campos.org (nostra traduzione dal portoghese); www.vatican.va; L'Osservatore romano 21-22.1.2002, 7 (per l'allocuzione del card. Castillón Hoyos).

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